Gestione Crediti Commerciali

Conflitto Russia – Ucraina: i rischi nascosti per le imprese italiane

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Il DLGS 221/2017 punisce severamente chi effettua operazioni con soggetti inseriti nelle sanctions list. Con CRIBIS puoi sapere se i tuoi partner commerciali in Italia o all'estero hanno relazioni con tali soggetti, evitando conseguenze penali ed amministrative per la tua impresa.

Non conta che tu sia una piccola o grande azienda, faccia o non faccia export, abbia o non abbia clienti e fornitori direttamente in Russia/Bielorussia: in Italia, ai sensi del DLGS 221/2017, chiunque effettui operazioni vietate dalle sanzioni è punito penalmente con reclusione fino a 6 anni e con multe fino a 250.000 €.

Senza saperlo, potresti indirettamente vendere ad aziende (o acquistare da aziende) collegate a società Russe o Bielorusse presenti in Sanctions List o il cui titolare effettivo risulti essere una persona fisica/giuridica presente in Sanctions List.

Con CRIBIS puoi sapere se i tuoi clienti o fornitori, italiani o esteri, hanno relazioni con tali soggetti sanzionati, evitando conseguenze penali e amministrative per la tua impresa.

 

LE SANZIONI APPLICATE ALLA RUSSIA E ALLA BIELORUSSIA

Per ostacolare la possibilità della Russia di proseguire l'aggressione nei confronti dell’Ucraina, l’Unione Europea ha varato una serie di sanzioni, di tipo diverso, estese anche alla Bielorussia per il suo coinvolgimento nel conflitto.

Sono previste sia sanzioni individuali ai danni dei vertici del Cremlino, dei sostenitori di Putin e degli oligarchi, vero e proprio centro di potere economico e politico, sia sanzioni generali alla Russia. Più in particolare:

 

  • Ai soggetti contenuti nell’elenco dei sanzionati è fatto divieto di viaggiare;
  • I beni e i conti nei paesi UE di questi soggetti sono stati congelati;
  • È vietato ai velivoli russi di accedere agli aeroporti UE e di sorvolarne lo spazio aereo;
  • È vietata l’esportazione verso la Russia di beni e tecnologie nei settori aeronautico e spaziale, i servizi assicurativi, i servizi di manutenzione e l'assistenza tecnica connessi a questi beni e tecnologie;
  • È stato bloccato alle principali banche russe e bielorusse l'accesso al sistema SWIFT per effettuare e ricevere pagamenti internazionali;
  • È stato imposto lo stop anche a tutte le operazioni con la Banca Centrale nazionale russa da parte di banche centrali e istituzioni private, oltre a fornitura e trasferimento di banconote in euro a Russia e Bielorussia;
  • Nell’UE non è possibile accedere a trasmissioni dagli organi di informazione pubblica russa come Sputnik e Russia Today, attraverso cui il Cremlino fa propaganda politica.

 

Attualmente, inoltre, è al varo un altro pacchetto di sanzioni che prevede fra l’altro l’interruzione graduale dell'approvvigionamento di petrolio russo e il controllo all’export verso la Russia di prodotti chimici e apparecchiature utilizzabili per la realizzazione di armi chimiche.

Grazie al patrimonio informativo di Dun & Bradstreet - il più grande al mondo con oltre 450 milioni di imprese in database - ricostruiamo la mappatura mondiale di tutti i collegamenti societari, potendo risalire fino al titolare effettivo di una società e darti subito riscontro tramite un check sui tuoi clienti/fornitori: questo ti permette di metterti al sicuro avendo effettuato un ragionevole controllo su di loro.

 

LE SANZIONI ALLA RUSSIA PESANO SUGLI SCAMBI COMMERCIALI

Le sanzioni hanno un impatto negativo sull’economia russa, ovviamente, ma potrebbero alla lunga ritorcersi anche contro le stesse nazioni che le stanno applicando.

Il primo effetto evidente riguarda l’import-export da e verso la Russia. Il Paese guidato da Putin sta riducendo le sue importazioni anche dall'Italia e le nostre imprese ne soffrono. Basti pensare che l'Italia è il quinto mercato di destinazione dell'export della Russia e il settimo fornitore della Russia.

Nel 2021 l’export Italia verso la Russia ha raggiunto quota 7.696 mln, mentre l’import è stato di 13.984 mln. Gli impatti più significativi si hanno in particolare per le imprese operanti nei seguenti settori:

  • nella produzione di macchinari
  • nel settore tessile e dell’abbigliamento
  • nel chimico
  • nell’alimentare

Da non dimenticare poi che il turismo russo in Italia ha un ruolo strategico, con un indotto di un miliardo di euro.

 

L’ITALIA E LA DIPENDENZA ENERGETICA DALLA RUSSIA

L'Italia è uno dei Paesi dell’UE che più dipende dall'energia russa. Importa, infatti, dalla Russia circa il 40% del gas e il 10% del petrolio necessari per soddisfare la domanda interna. Per l’Italia e le imprese italiane una riduzione negli approvvigionamenti o un aumento dei prezzi hanno dunque effetti davvero importanti sui bilanci del Paese.

 

GLI EFFETTI DEL CONFLITTO RUSSO – UCRAINO SUL PIL ITALIANO

Il rialzo dei prezzi di materie prime, gas, energia, carburante e l’aumento dell’inflazione che si sta registrando nel nostro Paese, mettono a rischio di insolvenza e fallimento le imprese. In questo scenario, l’Italia si trova costretta a ridimensionare le aspettative di una forte ripresa prevista dopo due anni di Covid. Non a caso il Fondo Monetario Internazionale ad aprile, anche in considerazione della dipendenza energetica dell’Italia da Mosca, ha tagliato le stime di crescita 2022 e 2023 per il Paese: il Pil è previsto crescere quest'anno del 2,3%, ovvero 1,5 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di gennaio (-1,9 su ottobre 2021). Per il 2023 la crescita è attesa all'1,7%, 0,5 punti percentuali in meno (+0,1 su ottobre).

In seguito allo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, dunque, la situazione dunque è tutt’altro che rosea, ma vale la pena auspicare con cauto ottimismo che l'economia italiana, nonostante nel primo trimestre del 2022 abbia segnato un Pil pari a -0,2%, tenga. In questo scenario difficile, le imprese si sono mostrate molto più resilienti delle attese.

Ancora una volta le aziende italiane dimostrano di saper reagire alle avversità, ma non possiamo negare che i contraccolpi dovuti al conflitto si faranno sentire per il tessuto imprenditoriale e per il Paese tutto.

 

Massimiliano Solari, Direttore Generale CRIBIS

Solari
L'AUTORE
Massimiliano Solari

Direttore Generale CRIBIS

Entra in CRIBIS nel 2014 come Direttore Commerciale e Marketing e, dal 2018, ricopre anche la funzione di Direttore Generale.
Da oltre trent’anni si occupa di vendite e marketing e, nella sua esperienza, ha gestito progetti e team di natura e dimensioni diverse, raggiungendo obiettivi ambiziosi grazie al lavoro di squadra portato avanti con i tanti professionisti con i quali ha lavorato.
In CRIBIS coordina e gestisce le attività della rete commerciale e del dipartimento di marketing, prestando sempre attenzione alle richieste e ai feedback del team, con l’obiettivo di raggiungere gli obiettivi condivisi nel massimo dell’efficienza. Inoltre, lavora a stretto contatto con il CEO nel management del business della società.

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Entra in CRIBIS nel 2014 come Direttore Commerciale e Marketing e, dal 2018, ricopre anche la funzione di Direttore Generale.
Da oltre trent’anni si occupa di vendite e marketing e, nella sua esperienza, ha gestito progetti e team di natura e dimensioni diverse, raggiungendo obiettivi ambiziosi grazie al lavoro di squadra portato avanti con i tanti professionisti con i quali ha lavorato.
In CRIBIS coordina e gestisce le attività della rete commerciale e del dipartimento di marketing, prestando sempre attenzione alle richieste e ai feedback del team, con l’obiettivo di raggiungere gli obiettivi condivisi nel massimo dell’efficienza. Inoltre, lavora a stretto contatto con il CEO nel management del business della società.

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