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Credito d’Imposta Formazione 4.0: a cosa serve e quali sono le novità per il 2024

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Cosa cambia nel 2024 per il Credito d'Imposta Formazione 4.0? Scopri in questo articolo le novità e le opportunità per le imprese che vogliono investire nella formazione.

La formazione è fondamentale per adeguare le competenze professionali in un contesto estremamente dinamico. Per questo le imprese che vogliono restare competitive devono investire nella formazione dei propri dipendenti, soprattutto in ambito tecnologico e digitale.

A tale scopo il governo ha previsto per le imprese diverse misure per incentivare l'aggiornamento delle conoscenze dei propri dipendenti, tra cui il Bonus formazione 4.0 e il Credito d’imposta formazione 4.0. Entrambi i provvedimenti sono stati introdotti dalla Legge di Bilancio 2018 e modificati dalla Legge di Bilancio 2021, ma non sono stati rifinanziati dalla Legge di Bilancio 2024.

Tuttavia, le imprese che ne hanno fatto domanda negli anni precedenti possono ancora usufruirne se hanno attivato programmi pluriennali di formazione.

Approfondiamo in che modo operava la vecchia misura e come è stata sostituita dalle nuove disposizioni nella Legge di Bilancio 2024.

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Bonus formazione 4.0, un aiuto per la trasformazione tecnologica e digitale

Il Bonus formazione 4.0 è una misura pensata per sostenere le aziende nel processo di trasformazione tecnologica e digitale e per permettere il rafforzamento delle tecnologie abilitanti (come IoT, stampa 3D, realtà aumentata, cybersecurity, robotica, cloud, big data, analytics) per l’industria 4.0.

In questo modo i lavoratori acquisiscono nuove competenze e l’azienda può beneficiare del credito d’imposta formazione 4.0 arrivando a detrarre parte delle spese sostenute per la formazione.

 

Bonus formazione 4.0: tematiche e spese deducibili

Le attività formative 4.0 possono riguardare i settori: vendite e marketing, informatica, tecniche e tecnologia di produzione. Mentre per quel che riguarda gli argomenti, la formazione verte su tematiche come:

  • big data e analisi dei dati;
  • cloud e fog computing;
  • cyber security;
  • simulazione e sistemi cyber-fisici;
  • prototipazione rapida;
  • sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata;
  • robotica avanzata e collaborativa;
  • interfaccia uomo macchina;
  • manifattura additiva o stampa tridimensionale;
  • internet of things (IoT) e delle macchine;
  • integrazione digitale dei processi aziendali.

La formazione può essere erogata da soggetti interni o esterni qualificati e certificati, università e ITS.

Queste le spese ammissibili in detrazione:

  • spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione;
  • costi relativi a formatori e partecipanti direttamente connessi al progetto di formazione (es. spese di viaggio, materiali, attrezzature);
  • costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione;
  • spese di personale relative ai partecipanti alla formazione e le spese generali indirette (spese amministrative, locazione, spese generali) per le ore durante le quali i partecipanti hanno seguito la formazione.

 

Credito d’imposta formazione 4.0: come funziona?

Possono beneficiare del credito d’imposta formazione 4.0 tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le organizzazioni stabili di soggetti non residenti.  

Sono escluse invece le aziende in stato di liquidazione giudiziaria o volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o altra procedura concorsuale, oltre alle imprese destinatarie di sanzioni interdittive per illeciti amministrativi dipendenti da reato.  

Va da sé che, per beneficiare della misura, le aziende devono rispettare le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e gli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

La percentuale di costi sostenuti per la formazione 4.0 ammessi in detrazione cambia in base alla dimensione della azienda beneficiaria, con un sistema che premia le piccole imprese rispetto alle medie e alle grandi.

In particolare, il credito d’imposta è riconosciuto in misura del:

  • 70% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 300 mila euro per le piccole imprese;
  • 50% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 250 mila euro per le medie imprese;
  • 30% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 250 mila euro per le grandi imprese.

Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese per la formazione e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi fino a quando se ne conclude l’utilizzo.

Il credito è utilizzabile in compensazione dal periodo d’imposta successivo a quello in cui vengano poste in essere le attività. Il credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini delle Imposte sui redditi e dell’Irap.

Ai fini dell’ammissibilità, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione.

 

Dalla Transizione 4.0 alla Transizione 5.0

Sebbene per il credito di imposta Formazione 4.0 non sia stato previsto il rifinanziamento nel corso del 2024, il decreto PNRR approvato nel corso del Consiglio dei Ministri del 26 febbraio 2024 ha introdotto come misura sostitutiva il credito d’imposta Transizione 5.0 che potrà essere fruito anche in relazione ai costi sostenuti per l’acquisizione delle competenze utili all’utilizzo dei beni strumentali acquistati dall’impresa.

Non si tratta, dunque, di un bonus specifico come previsto fino al 31 dicembre 2022, ma le spese sostenute per la formazione dei dipendenti rientreranno, se rispondono a specifiche condizioni, nel credito d’imposta Transizione 5.0.

Vista la portata e l’importanza dell’iniziativa per mantenere competitive le imprese italiane non possiamo che augurarci che misure a sostegno dell’aggiornamento delle competenze professionali continuino a essere previste e vengano regolarmente finanziate e sostenute dalle istituzioni.

Luca Greco
L'AUTORE
Luca Greco

Sales Innovation Director, Cribis

Dopo un’esperienza ventennale nel B2B sales, nella quale ha ottenuto importanti risultati accrescendo il valore di alcuni clienti strategici attraverso l’implementazione di progetti complessi in ambito credit management, supply chain e sales acceleration, ha avviato un nuovo percorso professionale assumendo il ruolo di Sales Innovation Director. Nel nuovo ruolo coordina un Team multitasking che si occupa di supportare e formare le reti di vendita, di garantire lo sviluppo di alcuni mercati verticali e di assistere i clienti nell’adoption dei servizi per aumentare il loro grado di consapevolezza e di soddisfazione. Appassionato lettore di saggi di storia, geopolitica e romanzi declina questa passione nei viaggi in luoghi con grande impatto naturalistico e/o ricchi di contenuti storici.

Sales Innovation Director, Cribis

Dopo un’esperienza ventennale nel B2B sales, nella quale ha ottenuto importanti risultati accrescendo il valore di alcuni clienti strategici attraverso l’implementazione di progetti complessi in ambito credit management, supply chain e sales acceleration, ha avviato un nuovo percorso professionale assumendo il ruolo di Sales Innovation Director. Nel nuovo ruolo coordina un Team multitasking che si occupa di supportare e formare le reti di vendita, di garantire lo sviluppo di alcuni mercati verticali e di assistere i clienti nell’adoption dei servizi per aumentare il loro grado di consapevolezza e di soddisfazione. Appassionato lettore di saggi di storia, geopolitica e romanzi declina questa passione nei viaggi in luoghi con grande impatto naturalistico e/o ricchi di contenuti storici.

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