Sviluppo Business
Digitalizzazione e imprese italiane: come il PNRR rivoluzionerà il mondo del business
Scopri come sarà incentivata la digitalizzazione delle imprese italiane dopo l’anno di pandemia tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR.
PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), non si sente parlare d’altro, del resto è una grande opportunità per il rilancio del Paese dopo un 2020 davvero complicato. Il Piano, che si inserisce all’interno del programma Next Generation EU, ammonta a ben 235,12 miliardi di euro, di questi 49,86 miliardi sono destinati a quella che viene definita la prima missione che riguarda “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”. E in effetti se si vogliono gettare le basi per un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo, vanno rimossi tutti gli ostacoli che bloccano lo sviluppo, come la scarsa propensione a innovare e digitalizzare il sistema produttivo.
PNRR: OCCORRONO FONDI PER INCENTIVARE LA DIGITALIZZAZIONE
L’emergenza sanitaria ha fatto emergere il grosso ritardo di numerose realtà italiane. Il 2020 è stato un anno dove si è cercato di tenersi al passo con l’innovazione tecnologica, ma quel che è stato fatto di certo non basta. I fondi stanziati dal PNRR andranno proprio a incentivare la trasformazione digitale dell’Italia in svariati modi, sia nel settore pubblico che in quello privato: dalle dotazioni tecnologiche alla fruibilità dei servizi, dai processi industriali ai dispositivi medici, dalla didattica scolastica alla formazione professionale, solo per fare alcuni esempi.
AZIENDE: PROPENSIONE ALLA DIGITALIZZAZIONE PRE-PANDEMIA
Ma com’era la propensione alla digitalizzazione delle aziende italiane prima che il coronavirus arrivasse a stravolgere ogni ambito della nostra vita? Siamo andati a calcolare la Digital attitude delle imprese tenendo conto di fattori come gli investimenti in Digital Marketing e in Digital Transformation, la copertura della banda larga, l’utilizzo del canale internet per il business, l’attività di e-commerce e l’efficacia del sito internet. I risultati ottenuti ci permettono di descrivere il contesto in cui vanno a inserirsi i provvedimenti del PNRR.
Il primo aspetto che balza agli occhi è che per il 59,1% le aziende con maggiore digital attitude sono state fondate dopo gli anni 2000, di queste il 70,3% sono aziende Micro (0-10 dipendenti) e oltre il 59% sono situate al Nord.
Quanto ai settori, quelli con maggiore vocazione digitale sono, nell’ordine: Programmazione per computer e produzione software, Consulenza e pubbliche relazioni, Alberghi, Ristoranti e catering, Vendite per catalogo e corrispondenza, Automobili e altri autoveicoli, Agenzie di viaggio e turistiche.
E spesso a un’alta attitudine digitale si accompagnano ottimi risultati economici, tant’è vero che il 23,2% delle aziende ha avuto ricavi in crescita fra il 2016 e il 2018. Molto bene pure gli utili, anch’essi in aumento nello stesso periodo di tempo. Il particolare le aziende in utile sono passate dal 44,3% a 47,2% tra il 2016 e 2017. Tutto questo a fronte di una rischiosità inferiore rispetto al dato medio italiano: il 26,2% delle aziende digitalizzate ha rischiosità bassa contro il 9% delle imprese italiane.
Quanto a solvibilità, le aziende digital che pagano con grave ritardo (oltre i 30 giorni) sono il 7,7% delle imprese digitalizzate rispetto a una media nazionale di 11,6%.
Se questo era lo stato dell’arte dell’Italia pre-Covid, ora c’è da aspettarsi grazie al PNRR un profondo cambiamento strutturale. L’obiettivo dichiarato dal governo è quello di portare il Pil nel 2026 a 3,6 punti percentuali in più rispetto allo scenario di base, con un’occupazione più alta del 3,2%. Difficile dire oggi se le stime verranno rispettate a scadenza, quel che è certo è che la digitalizzazione sarà imprescindibile nel mondo del business ed entrerà prepotentemente nelle nostre vite nei prossimi anni. Allacciate le cinture, la rivoluzione digitale è iniziata.
Niccolò Zuffetti, Marketing Manager CRIBIS
L'AUTORE
Niccolò Zuffetti
Marketing Manager, CRIBIS
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
Marketing Manager, CRIBIS
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
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