Sviluppo Business
Digitalizzazione dei processi produttivi e trasformazione digitale: a che punto sono le imprese italiane?
- A che punto sono le aziende italiane nel processo di digitalizzazione, e quali sono i settori con maggiore digital attitude? Leggi di più su Cribis.com
La guerra russo-ucraina, l’inflazione e i rincari hanno fatto sì che l’attenzione di media, imprese, istituzioni e consumatori fosse rivolta principalmente agli effetti di questi fattori sull’economia e non solo. Non dobbiamo dimenticare però che il processo di digitalizzazione non si arresta, anzi, prosegue e deve proseguire affinché le imprese del nostro Paese possano continuare a essere competitive.
Comprendendo l’importanza della transizione digitale, anche quest’anno CRIBIS ha voluto analizzare la digital attitude delle aziende italiane, settore per settore, attribuendo uno score in grado di far immediatamente comprendere quali sono i comparti più digitalizzati e quali quelli che si trovano a dover colmare un maggiore gap.
Quali sono i settori più digital in Italia?
Sul podio della speciale classifica dei settori in cui la percentuale maggiore di aziende dimostra di avere uno score di digital attitude alto troviamo:
- Agenzie immobiliari
- Hotel
- Sviluppo software
Innovare richiede investimenti importanti, non sorprende dunque che le società di capitali siano quelle che possono vantare una maggiore digital attitude, mentre fra le imprese individuali l’approccio digital non è ancora comune:
- Impresa individuale 10,5%
- Società di capitali 72,8%
- Società di persone 16,7%
Digitalizzazione in Italia: grosse differenze fra Nord e Sud
L’Italia sembra procedere verso la digitalizzazione a velocità diverse, con le aziende del Nord che trainano il Paese.
La classifica delle regioni con maggiore digital attitude vede infatti nelle prime posizioni:
- Lombardia (22,6%)
- Veneto (11,4%)
- Emilia-Romagna (9,8%)
La digitalizzazione dei processi aziendali fa bene al fatturato
Digitalizzare vuol dire ottimizzare processi, migliorare la produzione, avere maggiori ritorni. E, infatti, le aziende più digitalizzate hanno dimostrato un fatturato in crescita nel 2021 e ben più alto rispetto al periodo pre-Covid:
- 1.791.005.103.288 euro nel 2019
- 1.643.634.947.697 euro nel 2020
- 1.954.904.408.047 euro nel 2021
E con dipendenti in continua crescita:
- 6.472.082 nel 2020
- 6.787.665 nel 2021
- 7.038.441 nel 2022
La digitalizzazione si accompagna a una maggiore internazionalizzazione? Secondo la nostra analisi non necessariamente. Solo il 14,6% delle aziende considerate dimostra di avere un alto score di internazionalizzazione, mentre è basso nel 25,9% dei casi e medio-basso nel 36,2%.
Digitalizzazione e pmi: a che punto siamo
Se le grandi imprese hanno intrapreso la strada della digitalizzazione ormai da tempo, le PMI stanno incontrando maggiori difficoltà. Questa situazione emerge in modo chiaro dal Digital Intensity Index (DII), utilizzato per identificare le aree nelle quali le imprese italiane ed europee incontrano maggiori difficoltà.
I divari più consistenti si riscontrano nelle imprese con 10-249 addetti e riguardano la presenza di specialisti ICT, gli investimenti in formazione ICT, l’uso di riunioni online e le misure di sicurezza informatica. Risulta basso anche l’utilizzo di robot e della vendita online.
In Italia c’è ancora tanto da fare per la digitalizzazione
Considerando il Digital Economy and Social Index (DESI), l'indice che riassume gli indicatori sulle prestazioni digitali dell'Europa e tiene traccia dei progressi dei Paesi dell'UE, nel 2022 (su dati rilevati nel 2021), l’Italia si trova in ottava posizione nella graduatoria europea.
Sebbene siano stati fatti passi avanti negli ultimi anni grazie a un maggior ricorso a servizi cloud e fatturazione elettronica, l’introduzione dell’e-commerce da parte delle piccole e medie imprese resta ancora marginale.
I fondi del PNRR saranno un toccasana per la digitalizzazione del Paese e delle sue aziende. Del resto, la strada è tracciata e indietro non si torna: il futuro sarà sempre più digital.
L'AUTORE
Niccolò Zuffetti
Marketing Manager, Cribis
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
Marketing Manager, Cribis
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
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