Internazionalizzazione, Sviluppo Business
Guerra Russia-Ucraina: quanto pesa il conflitto su imprese e scambi commerciali?
Analisi dell’impatto del conflitto tra Russia e Ucraina sull’economia e sulle aziende italiane legate da rapporti economico-imprenditoriali con i due paesi.
In questi ultimi giorni la guerra fra Russia e Ucraina sta scuotendo il mondo intero, generando timori e apprensione. Difficile immaginare che la situazione potesse in breve tempo precipitare in questo modo. Una crisi che, inevitabilmente, colpisce pesantemente anche gli scambi commerciali fra l’Italia e le due nazioni belligeranti, andando a penalizzare le aziende che hanno interessi in Ucraina o in Russia.
Secondo i dati pubblicati dall’Agenzia ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), sono circa 300 le aziende italiane che fanno affari diretti con la Russia, generando un interscambio di oltre 4 miliardi di euro nei primi undici mesi del 2021. L’Italia esporta verso il paese di Putin più di 7 miliardi di euro di prodotti e ne importa 12,6 miliardi. Fra le importazioni di prodotti russi in Italia, le voci che pesano di più sono gas e materie prime.
Russia e Ucraina sono inoltre fra i principali fornitori al mondo di grano e mais. L’Italia importa ogni anno circa 120 milioni di chili di grano dall’Ucraina e altri 100 milioni ne importa dalla Russia. Al di là dell’import/export, la Russia gioca un ruolo cruciale nell’economia italiana: è infatti la seconda nazione per shopping nel nostro Paese, con 13% di acquisti sul totale nazionale.
AZIENDE ITALIANE CON FILIALI IN RUSSIA: DOVE SI TROVANO E DI COSA SI OCCUPANO
Attraverso i dati CRIBIS, abbiamo approfondito l’indagine scoprendo che sono ben 434 le aziende italiane con almeno una filiale in Russia, per un totale di 575 filiali russe. Imprese che nel 2020 hanno prodotto un fatturato attorno a 50.163.000.000 €.
Scendendo più nel dettaglio, con un focus a livello regionale emerge che queste aziende sono concentrate soprattutto nel Nord Italia, e in particolare:
- in Lombardia (143 aziende);
- in Veneto (79 aziende);
- in Emilia Romagna (61 aziende).
Infine, analizzando il settore in cui operano le imprese italiane con filiali russe, è emerso che:
- il 23,79% di esse si occupa di servizi commerciali;
- il 23,33% si occupa di investimenti finanziari;
- il 9,70% tratta macchinari industriali e computer;
- l’8,31% opera nel settore immobiliare.
AZIENDE ITALIANE CON CASA MADRE RUSSA: DOVE SONO E IN CHE SETTORE OPERANO?
Sono invece 153 le aziende italiane con casa madre russa e un fatturato 2020 di quasi 5.196.000.000 €. Anche in questo caso si tratta di aziende che hanno per la maggior parte sede in Lombardia (91). Seguono Piemonte e Lazio (rispettivamente con 12 e 11 aziende).
Per quanto riguarda il settore di appartenenza delle imprese italiane con casa madre in Russia, dai dati emerge che:
- il 44,44% di queste imprese si occupa di Servizi Commerciali;
- il 7,84% di Commercio all’ingrosso di beni durevoli;
- il 5,88% di Commercio all’ingrosso di beni non durevoli;
- il 5,23% di Servizi personali;
- il 3,92% di Commercio al dettaglio di abbigliamento e accessori.
AZIENDE ITALIANE CON PARTECIPAZIONI RUSSE
Sono invece 3.478 le imprese che hanno almeno un socio di cittadinanza russa; di queste 1924 presentano una quota del 50%+1 di soci russi.
Si tratta di aziende che hanno per la maggior parte sede in Lombardia (27,6%). Seguono Lazio e Toscana (rispettivamente con 12,1% e 10,1% aziende).
Il 21,1% di queste imprese si occupa di Commercio all’ingrosso (escluso autoveicoli e motocicli), il 9,5% di Attività immobiliari.
IMPRESE INDIVIDUALI IN ITALIA CON TITOLARI DI ORIGINE UCRAINA
A testimonianza invece all’interscambio sociale e commerciale fra Italia e Ucraina, è interessante notare che secondo la Camera di Commercio Italiana per l’Ucraina (CIPE) in Italia sono 5.167 i titolari delle imprese individuali di origine ucraina (dati 2019), pari all’1,3% degli imprenditori non comunitari presenti nel nostro Paese.
A livello regionale, le imprese individuali in Italia con titolari di origine ucraina sono locate:
- per il 22,2% in Lombardia;
- per il 16% in Campania;
- per il 14,2% in Emilia-Romagna;
- per il 10,4% in Lazio.
Quanto ai settori di appartenenza, gli imprenditori ucraini operano principalmente in quello Edile, del Commercio e dei Trasporti.
GUERRA TRA RUSSIA E UCRAINA: LE CONSEGUENZE ECONOMICHE
Dovesse prolungarsi e acuirsi, quella tra Russia e Ucraina sarà una guerra che costerà moltissimo, anche in termini economici. L’aumento dei prezzi di gas, grano, mais e materie prime si è già fatto sentire. La speranza è quella che si riesca a trovare un accordo di pace quanto prima, facendo cessare un conflitto che arriva dopo due anni difficili a causa del Covid, e rappresenta un’altra pesante prova da superare che aggrava una situazione economica già complessa.
Niccolò Zuffetti, Marketing Manager CRIBIS
L'AUTORE
Niccolò Zuffetti
Marketing Manager CRIBIS
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
Marketing Manager CRIBIS
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
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