Il settore dell’arredamento made in Italy vola e guarda al futuro

In occasione del riuscitissimo Supersalone del Mobile che si è tenuto a Milano a settembre, sono stati pubblicati i dati relativi al mercato del settore arredamento del Centro Studi FederlegnoArredo: numeri molto buoni che indicano una netta ripresa.

Nelle rilevazioni del Monitor del Centro Studi FederlegnoArredo sul primo semestre 2021, rispetto allo stesso periodo 2020 si registra, infatti, un aumento del 56,2% del sistema arredamento, con un recupero in particolare sul mercato italiano (+65%). Un trend sorprendente anche in considerazione dei dati al 1° semestre 2019: il 2021 rispetto al 2019 segna un +15,4% delle vendite totali e +19,5% per le vendite Italia.

CHIUSURA 2021 POSITIVA, CRESCITA TRA IL 10% E 30%

Sono positive anche le previsioni: si ipotizza una chiusura d'anno 2021 rispetto al 2020 tra il +10 e il +30%. Tutto rose e fiori? Non proprio, i costi delle materie prime sono saliti abbattendosi drasticamente sui bilanci delle aziende del settore. Le materie prime sono in effetti l’incognita più pesante e rendono lo scenario meno positivo di quanto potrebbe essere.

EXPORT IN AUMENTO VERSO FRANCIA USA E GERMANIA

In ripresa le esportazioni del sistema arredamento che nei primi cinque mesi del 2021 registrano rispetto all’analogo periodo del 2020 un deciso incremento (3,1 mld di euro, +52,2%). Una crescita importante che però si confronta con il fatto che nel periodo marzo-aprile 2020 in molti paesi era in vigore il lockdown e gli scambi internazionali erano ridotti, ma vero è che il dato resta comunque positivo, soprattutto se si pensa che rispetto al 2019 l’incremento è di +10,1%. I principali mercati del sistema arredamento italiano sono Francia, Stati Uniti e Germania. In forte crescita anche le importazioni (868,9 mln di euro, +36,5%) ed è la Cina il primo Paese fornitore.

LE AZIENDE DEL SETTORE DELL'ARREDAMENTO IN ITALIA

Ai vertici della classifica elaborata da Cribis delle regioni italiane dove si concentrano le aziende del sistema arredamento ci sono la Lombardia (14,9%), la Campania (11%), il Veneto (9,8%), il Lazio (8,7%) e la Sicilia (8,1%), ma se consideriamo il dettaglio a livello provinciale è la provincia di Roma in vetta con 8263 aziende, seguita dalla provincia di Napoli (7928) e Milano ‘solo’ terza (5429).

Venendo invece al tipo di attività rientrante nel variegato universo dell’arredo, le imprese più numerose sono quelle che operano nel Commercio al dettaglio di mobili per la casa (31%), seguono il Commercio al dettaglio di utensili per la casa, di cristallerie e vasellame (10,6%) e nel Commercio all'ingrosso di mobili di qualsiasi materiale (9,4%).

DIPENDENTI E NUMERO DI AZIENDE IN FLESSIONE NEL 2020

Nonostante la ripresa repentina, non mancano i segni della pandemia: lo si vede nel numero dei dipendenti che nel 2018 era 158.503, nel 2019 in netta crescita a 161.631, mentre in flessione nel 2020 a 160.788. Stesso andamento sul fronte delle nuove aziende aperte: nel 2018 sono state 2.450, nel 2019 hanno raggiunto quota 2.470, per poi scendere nel 2020 a 1912.

IMPRESE INDIVIDUALI CON BASSI LIVELLI DI INNOVAZIONE E DIGITALIZZAZIONE

Le aziende del settore arredo sono nella maggior parte dei casi costituite sotto forma di Impresa individuale (50,7%), mentre le Società di capitali sono solo il 28,6%.

In base allo speciale sistema di punteggio messo a punto da Cribis per valutare il livello di digitalizzazione, internazionalizzazione e innovazione, sfortunatamente il settore è in larga maggioranza rappresentato da aziende con livelli bassi su tutti e tre i fronti. Al momento, infatti, solo il 4,5% delle imprese ha ottenuto uno score alto per ciò che riguarda la digital attitude e addirittura solo il 2,8% ha un alto score di innovazione.

Che la transizione digitale prevista nel PNRR riesca a ribaltare la situazione? Di certo si aprirebbero nuove opportunità. In ogni caso i numeri fanno ben sperare per il futuro: il made in Italy ha saputo reagire con forza e determinazione a un anno difficilissimo e ora non resta che continuare a guardare al futuro con coraggio.

Niccolò Zuffetti, Marketing Manager CRIBIS.