Sviluppo Business
Intelligenza artificiale: 4 imprese su 10 investiranno in AI nei prossimi tre anni
La diffusione dell’AI è inarrestabile e cresce l’interesse delle imprese per questa tecnologia. Scopri di più sul suo utilizzo nelle aziende italiane!
Le imprese italiane si preparano a cogliere tutte le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica che in breve tempo sta rivoluzionando il mondo del business, intelligenza artificiale compresa.
Negli ultimi anni l’AI si è diffusa rapidamente in settori diversi. Sono svariate infatti le applicazioni che si possono fare di questa tecnologia, soprattutto sul fronte dell’efficientamento e dell’ottimizzazione dei processi aziendali.
I dati della recente ricerca di Deloitte sull’Intelligenza Artificiale in Italia confermano l’interesse delle imprese verso l’AI. Ma da chi e come viene utilizzata?
Il 59% delle aziende italiane usa già l’intelligenza artificiale
Secondo il report Deloitte, il 59% delle imprese italiane utilizza già oggi soluzioni di AI, mentre il 41% non ne ha mai fatto alcun uso.
In quali ambiti viene usata l’AI?
Quanto alle applicazioni, gli ambiti in cui l’AI viene principalmente usata sono:
- automazione, ottimizzazione e la gestione di processi (38%)
- analisi dei dati (16%)
- analisi e gestione dei rischi (15%)
- chatbot (13%)
- formazione dei dipendenti (8%)
- produzione di testi o immagini (3%)
Vista la comprovata efficacia nel data management e nello sviluppo di prodotti, servizi e software, il 45% delle aziende si aspetta dall’AI una maggiore efficienza e produttività, mentre il 40% la ritiene utile per la riduzione dei costi.
Alla luce di queste aspettative, non sorprende che oltre il 40% delle aziende italiane preveda di aumentare gli investimenti in intelligenza artificiale nei prossimi tre anni.
Gli ostacoli alla diffusione dell’intelligenza artificiale
Nonostante ormai l’AI stia sempre più prendendo piede, esistono delle barriere che ne rallentano la diffusione. In base ai dati dello studio di Deloitte, gli ostacoli alla diffusione dell’AI sono:
- conoscenze e competenze tecniche (40%)
- incompatibilità tecnologica con i sistemi presenti (37%)
- limitate risorse finanziarie (31%)
Il peso della componente economica si sente soprattutto a Sud, con il 47% delle aziende che lamenta una ridotta capacità di investimento.
Il reperimento di fondi da investire in AI è un tema sentito. Non a caso il 66% delle imprese italiane considera i costi dell’intelligenza artificiale ancora troppo alti.
Questo però blocca gli investimenti: il 35% si dice, infatti, già pronto alla implementazione dell’AI, mentre il 53% prevede di farlo nel medio periodo, sperando nella riduzione dei costi di questa tecnologia.
Intelligenza artificiale e sostenibilità
L’intelligenza artificiale può rappresentare un’opportunità anche sul fronte dell’impegno verso la sostenibilità ambientale. Ne è consapevole anche il mondo imprenditoriale: le aziende ritengono, infatti, possa essere impiegata con successo:
- nell’efficientamento energetico (70%)
- nella riduzione dell’inquinamento (57%)
- nell’economia circolare (41%),
- nella prevenzione di calamità naturali (22%)
- nello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili (20%)
- nella protezione della biodiversità (8%)
E se la speranza che l’AI possa contribuire a uno sviluppo sostenibile è un desiderio di molte aziende, i cittadini italiani sperano trovi applicazione soprattutto in campo medico (38%) e nella semplificazione burocratica (31%).
Difficile fare previsioni su come questa tecnologia trasformerà il modo di vivere e lavorare. Quel che è certo è che l’AI è destinata a restare e avere un ruolo sempre più importante. Non resta che utilizzarla al meglio.
L'AUTORE
Niccolò Zuffetti
Marketing Manager, Cribis
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
Marketing Manager, Cribis
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
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