Gestione Crediti Commerciali
La crisi Russia – Ucraina e i flussi dei mercati internazionali: andamenti e tensioni
La Gruber Logistics, azienda leader in Italia nella logistica e nei trasporti, ci fornisce uno sguardo chiaro sui mercati globali e come questi siano stati influenzati dalle recenti crisi.
Lo Studio Pagamenti 2022 ha presentato i dati raccolti nell’ultimo anno sulle abitudini dei pagamenti nel contesto sia nazionale che internazionale. Tra le varie informazioni fornite, troviamo il quadro dei flussi nei mercati internazionali sia del periodo post pandemia, sia nella più recente crisi causata dal conflitto tra Russia e Ucraina.
La Gruber Logistics, azienda leader in Italia nella logistica e nei trasporti, riesce a fornire uno sguardo chiaro sui mercati globali e come questi siano stati influenzati dalle recenti crisi.
LE TENSIONI DEL SETTORE NEI MERCATI INTERNAZIONALI
Prima di analizzare i nuovi andamenti di settore, va fatta una premessa: il settore della logistica sta attraversando una profonda trasformazione a causa delle ultime crisi, il Covid-19 e la guerra tra Russia e Ucraina. Le filiere corte e l’economia circolare sono ottimi concetti da rafforzare. Ma la realtà delle aziende produttive oggi è generalmente molto lontana da questi concetti, le filiere possono essere considerate corte quando sono concentrate a livello continentale.
Entrando nel merito dei cambianti causati dai recenti sviluppi globali, le aziende che hanno i maggiori problemi a trovare alternative sono quelle che hanno filiere che dipendono da mercati come quelli asiatici oppure da produzioni che avvengono o avvenivano in Russia o Ucraina.
Sull’Asia la tematica che ci ha dato più problemi è stata quella del blocco del Canale di Suez per un primo periodo, seguito subito dopo dal lockdown totale di Shangai che sta dilazionando tantissimo i tempi di consegna delle merci, spingendo le imprese a richiedere più sevizi logistici e ad aumentare la sicurezza della propria produzione.
RIVOLUZIONE NEI TRASPORTI: COSA SIGNIFICA PER I PAGAMENTI
Finalmente è stata riconosciuta l’importanza del settore dei trasporti per garantire la continuità produttiva. Spesso in passato ci siamo trovati di fronte a delle situazioni in cui il trasportatore era facilmente sostituibile, di conseguenza una delle ultime priorità nei pagamenti. Oggi invece vediamo una maggiore serietà in questo senso che crediamo si possa portare avanti in futuro.
Siamo in un momento di crescita, con una spinta ovviamente anche inflazionistica, ma per la prima volta, nonostante un aumento del ritmo nella richiesta di aumenti dei prezzi – anche verso i nostri clienti – c’è una maggiore accettazione di questi incrementi. Tutto ciò a causa del fatto che già prima esistevano squilibri molto importanti e, difatti, già pre-Covid avevamo il grande problema della mancanza di autisti. C’è chi è rimasto bloccato e tutta questa situazione si è tradotta in delle difficoltà nell’investire o innovare.
LA CARENZA DI AUTISTI IN EUROPA: PROBLEMA E CAUSE
Si stima che in Europa manchino 400 mila autisti e ovviamente l’esplosione del conflitto non ha fatto altro che rendere più difficile il loro reperimento se consideriamo che grandi “serbatoi” si trovano in Bielorussia e Ucraina.
La questione della carenza degli autisti e delle cause di questo problema è un dibattito accesso che vede molti ipotetici motivi, tutti ugualmente validi: una bassa paga, turni massacranti, un cattivo sistema di gestione. Il lavoro dell’autista non è particolarmente appetibile per una serie di limitazioni non indifferenti, tra cui l’orario di lavoro e la diminuzione del salario.
In particolare la tematica del prezzo ha avuto un peso significativo nello spostamento, iniziato a partire dal nuovo millennio, delle flotte verso l’Europa dell’Est. Ad oggi la ricerca di autisti si sta muovendo vero il Kazakistan e nuove repubbliche come questa. Se consideriamo il fatto che questi movimenti comportano un allungamento dei tempi di percorrenza, risulta chiaro che ci troviamo di fronte ad una tematica complessa e ampia.
L’ECONOMIA ITALIANA NEL BREVE TERMINE: LE PROSPETTIVE
Anche noi, che siamo fornitori principali nel mercato italiano, abbiamo avuto segnalazioni da parte dei primi clienti in difficoltà a portare avanti le proprie produzioni concentrate soprattutto nelle aziende produttive del Nord-Est, nel settore metal-meccanico e dell’edilizia.
Soprattutto per quanto riguarda l’edilizia - settore che ha aiutato molto la crescita dell’economia italiana nell’ultimo anno - se prima il problema era l’aumento del costo delle materie prime, oggi manca proprio la materia prima stessa.
In generale quindi, temiamo che questo conflitto possa portare ancora molte tensioni nell’economia nazionale che aveva iniziato ora a riprendersi dopo la pandemia.
Andrea Olivetti, Head of Finance, GRUBER Logistics
L'AUTORE
Andrea Olivetti
Head of Finance GRUBER Logistics
Head of Finance GRUBER Logistics
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