Gestione Crediti Commerciali
La sfida della liquidità: come i dati stanno aiutando i CFO a superare la pandemia
Grazie all’utilizzo di dati i CFO delle aziende possono ripensare le strategie per trovare una nuova stabilità, soprattutto dopo la pandemia del Covid.
Il 2020 ha costretto le aziende di tutto il mondo a ripensare sé stesse.
In pochi mesi le imprese hanno dovuto cancellare i propri piani, ripensare le strategie a lungo termine e soprattutto trovare una nuova stabilità, più che una nuova normalità.
La pandemia ha dunque ridisegnato sia i processi aziendali interni – la comunicazione fra i dipendenti, il flusso di produzione – sia il rapporto con gli stakeholder esterni, quindi per esempio con clienti e fornitori.
Sottoposti a pressioni mai viste prima – dovute alla situazione straordinaria – i decision-makers delle imprese hanno cercato soluzioni in territori inesplorati, per fronteggiare le emergenze a breve termine.
Una di queste emergenze, come abbiamo raccontato in un approfondimento, è quella della liquidità. Senza liquidità l’azienda non si muove, come una macchina senza benzina. E, come sappiamo, riempire le casse aziendali in un momento di crisi è un’impresa molto complicata.
La responsabilità di ottenere liquidità per far correre l’azienda è ricaduta principalmente sui CFO e tutto il dipartimento di finanza all’interno dell’azienda.
Per comprendere come i direttori finanziari di tutto il mondo hanno approcciato queste sfide, Dun and Bradstreet – con la collaborazione di Censuswide, società che ha condotto l’indagine – ha chiesto a più di 1200 CFO nel mondo – che operano in 12 diverse industrie - quali siano secondo loro le soluzioni e le priorità per il futuro post pandemia.
Il quadro che viene fuori dall’indagine di D&B è molto chiaro: i CFO di tutto il mondo hanno sfruttato i dati per riorientare le proprie strategie per ottenere liquidità e per salvaguardare il cash flow e la redditività.
AUTOMAZIONE E INVESTIMENTI SULLA FORZA LAVORO
La maggioranza dei CFOs e dei leader intervistati – il 75% - ha sostenuto come la pandemia abbia avuto un grande impatto sulle operazioni finanziare dello scorso anno.
I partecipanti al sondaggio hanno inoltre dichiarato di aver già messo in piedi delle strategie per far fronte all’emergenza sul lungo termine e per difendersi dalle conseguenze che il Covid porterà al business nei prossimi mesi. Fra i CFO interpellati, un gruppo largo – 40% - ha dichiarato di aver investito in tecnologie per supportare la distribuzione della forza lavoro, mentre il 36% ha iniziato ad adottare più processi di automazione rispetto a prima.
La pandemia ha causato un chiaro cambio di paradigma: i CFO vedono oggi l’adozione di nuove tecnologie come una priorità, alla pari del raggiungimento degli obbiettivi finanziari o la crescita di impresa.
Per tutti i responsabili delle finanze aziendali, l’utilizzo di nuove tecnologie digitali sarà il mezzo principale per intervenire con agilità e fretta per mantenere il cash flow di una azienda, aumentare la redditività e sviluppare i piani per il futuro, in attesa di una ripresa economica che potrebbe arrivare non prima del 2022.
DATI DI ALTA QUALITÀ COME AIUTO ALLE AZIENDE
La gestione delle informazioni sui clienti – anche chiamate Customer Data – è una grande sfida per le aziende. Secondo la quasi totalità dei partecipanti al sondaggio – il 98% - la gestione del patrimonio clienti è un’operazione complicata e macchinosa poiché ancora non gestita con strumenti digitali o software che semplifichino il lavoro.
La difficoltà nel gestire i “Customer data” viene dall’eterogeneità di essi. Più della metà dei partecipanti al sondaggio ha infatti dichiarato che l’integrazione di dati provenienti da fonti diverse è il passaggio più complicato dell’intero processo di Data Management. Il 52% degli intervistati, inoltre, crede che migliorare l’aggiornamento delle informazioni sui clienti sia una delle priorità del futuro.
I pareri espressi dai CFO in tutto il mondo ci dicono una cosa: gestire oggi il flusso di dati con le tecnologie di ieri non è possibile.
Oggi gli insights e le informazioni sui clienti e fornitori si sono moltiplicate, sono diventate più precise e in grado di restituire un quadro complesso e stratificato di un’azienda partendo dai numeri.
Le strategie delle aziende devono cambiare, per stare al passo con le trasformazioni digitali che stanno trasformando tanto le industrie quanto le Supply Chain.
Il 47% dei CFO intervistati nel sondaggio di Dun and Bradstreet, infatti, pensa che la sfida più importante per le aziende nel 2021 sarà ottimizzare i processi di collection e condivisione dei dati attraverso i diversi dipartimenti dell’azienda, con l’obiettivo di ridurre al minimo il lavoro manuale – e quindi la possibilità d’errore – e sfruttare al meglio le opportunità che scaturiscono dalla conoscenza dei dati.
Grazie alle informazioni sulle aziende è infatti possibile valutare partner, prospect, clienti e possibili fornitori, per costruire una strategia che si basi su dati precisi e costantemente aggiornati. Per questo i CFO stanno impiegando i dati per riordinare le idee e pianificare a lungo termine strategie per ottenere liquidità, salvaguardare il cash flow e la redditività.
Niccolò Zuffetti, Marketing Manager CRIBIS
L'AUTORE
Niccolò Zuffetti
Marketing Manager, CRIBIS
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
Marketing Manager, CRIBIS
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
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