Nearshoring: supply chain più corte e fornitori più vicini per mitigare i rischi

I conflitti internazionali e la crisi del canale di Suez hanno portato molte aziende a optare per il nearshoring, ovvero per la creazione di supply chain di prossimità per contenere rischi di interruzioni della fornitura.

Non sorprende, dunque, che il recente report di McKinsey 'The State of Fashion' del 2024, che ha analizzato le tendenze del comparto moda e abbigliamento, ha rilevato come i brand siano sempre più alle prese con la sfida dell’ottimizzazione della catena di approvvigionamento, alla luce delle instabilità geopolitiche.

Strategie di mitigazione dei rischi legati alla supply chain

Come fanno i brand a ridurre i rischi legati alle catene di approvvigionamento? Principalmente attraverso tre strategie:

• evitando un'eccessiva dipendenza da un'unica area geografica;
• puntando sul nearshoring, quindi su una supply chain più corta e fornitori più vicini per migliorare velocità, costi e flessibilità;
• localizzando la produzione in prossimità dei mercati di consumo per ridurre i tempi di consegna e i costi di spedizione e importazione.

Dello stesso avviso IUNGO, piattaforma di supply chain collaboration, secondo cui, con le tensioni internazionali in atto, l’80% delle aziende cerca fornitori geograficamente più vicini al proprio territorio. La stessa indagine stima una crescita del nearshoring in Italia al 2025 del 9%.

Nearshoring: cos’è e quali vantaggi presenta

Il nearshoring, con l’accorciamento della distanza con i propri supplier e la prossimità dei partner commerciali, permette di avere una maggiore resilienza a eventi esterni (pandemie, conflitti geopolitici, disastri naturali, rincari, interruzioni degli approvvigionamenti) e una migliore efficacia nella gestione delle scorte.

Del resto, il nearshoring presenta svariati vantaggi:

• riduzione dei tempi di consegna;
• maggiore capacità di adattamento e risposta;
• contenimento dei costi logistici;
• miglioramento della comunicazione e del controllo del processo;
• diminuzione dell’esposizione ai rischi geopolitici;
• attenzione alla sostenibilità.

Se si pensa all’impegno, sempre più stringente, di ridurre le emissioni, quest’ultimo vantaggio non è certo da sottovalutare.

Il futuro della supply chain: avvicinare e diversificare i fornitori

In un mondo globalizzato e complesso come quello attuale, avvicinare e diversificare i fornitori diventa una strategia indispensabile per garantire la stabilità produttiva.

In tal senso, cresce la consapevolezza che una supply chain efficiente è alla base della competitività e dello sviluppo aziendale, consentendo di contenere i costi, snellire le operazioni e ottenere una crescita duratura nel tempo.

Nel processo di scouting dei fornitori, dati e informazioni fanno la differenza. Affidarsi ad aziende come CRIBIS, in grado di intervenire in ogni fase del processo di selezione dei supplier, si rivela essere la soluzione ottimale, permettendo di ridurre tempi, energie e inefficienze.