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Lotta a riciclaggio e terrorismo: nuovi indicatori di anomalia contro le operazioni sospette

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L'UIF ha emanato nuovi indicatori di anomalia per la valutazione dei profili di sospetto di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Scopri quali sono!

La lotta al riciclaggio e al terrorismo viene combattuta anche attraverso le segnalazioni di comportamenti anomali all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) sulla base di specifici indicatori di anomalia. Ma cosa si intende per segnalazioni sospette e a cosa si riferiscono?

  

Le segnalazioni di operazioni sospette nel 2022

In base al rapporto stilato annualmente, nel 2022 le segnalazioni di operazioni sospette (SOS) ricevute dall'UIF sono state 155.426 (+11,4% rispetto al 2021).

In questo contesto, la recente revisione degli indicatori di anomalia ha lo scopo di identificare in modo più preciso le casistiche rilevanti per la valutazione dei profili di sospetto di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo.

Nel 2022 ci sono state anche le prime segnalazioni collegate all'attuazione del PNRR correlate a imprese che hanno beneficiato indebitamente di finanziamenti agevolati o per cui si è registrato un utilizzo non conforme delle risorse stanziate.

Le anomalie di natura fiscale sono le più numerose rappresentando circa un quinto delle segnalazioni complessive, di queste le frodi nelle fatturazioni sono oltre il 25%, seguite da anomale cessioni di crediti di imposta relativi al decreto Rilancio.

Oltre il 18% delle segnalazioni di operazioni sospette ricevute nel 2022 è risultato collegato alla criminalità organizzata. Le operazioni sospette riguardanti il finanziamento del terrorismo sono state 342 (-41% rispetto al 2021).

Sempre in base al report UIF, in ambito europeo, le segnalazioni cross-border  crescono di oltre il 200% rispetto al 2021.

 

 

Cosa si intende per indicatori di anomalia antiriciclaggio?

Gli indicatori di anomalia sono un elenco esemplificativo di modalità operative o di comportamenti da ritenere "anomali" e potenzialmente legati a intenti di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo.

Qualche esempio? Operazioni che non risultano coerenti con l’attività svolta o con il profilo economico, patrimoniale o finanziario del soggetto. Si pensi per esempio a operazioni di importo consistente richieste da un soggetto che non risulta svolgere un’attività economicamente compatibile con la portata della richiesta fatta o che dalle dichiarazioni fiscali presenta limitate risorse finanziarie e patrimoniali. O ancora operazioni di vendita e fatturazioni insolite per natura o ammontare oppure non supportate da adeguata documentazione.

Oppure a operazioni svolte da un soggetto in nome o a favore di terzi dove non risultano rapporti personali, professionali, commerciali o finanziari tra le parti.

Esistono inoltre contesti particolarmente esposti a rischio di riciclaggio e che vengono monitorati con attenzione, come compro oro, cambio valuta, gioco, scommesse, casinò, money transfer, operatività in valute virtuali.

In sintesi, le situazioni in cui possono sorgere dei dubbi sono numerose, ma va ricordato che risultano essere sospette e da segnalare solo quelle in c’è la presenza concomitante di circostanze soggettive e oggettive secondo i nuovi indicatori e sub-indici introdotti dall’UIF.

I nuovi indici di anomalia dell’UIF

Affinché i soggetti tenuti alla segnalazione di anomalia (si pensi a intermediari bancari e finanziari, altri operatori finanziari, ma anche professionisti di diverso tipo) riescano agevolmente a identificare le situazioni che presentano criticità, con un provvedimento del 12 maggio 2023, l’UIF ha emanato dei nuovi indici di anomalia per la rilevazione delle operazioni sospette.

I nuovi indicatori, entrati in vigore dal 1° gennaio 2024, rispondono all’esigenza di disciplinare in modo più preciso le anomalie cercando di ridurre eventuali segnalazioni ingiustificate o difensive.

Tali indicatori sono in tutto 34, ciascun indicatore è poi articolato in sub-indici esemplificativi (400 complessivamente) che fanno riferimento a circostanze:

  • oggettive (come la ripetitività dei comportamenti o la rilevanza economica dell’operazione);
  • soggettive (come la coerenza con il profilo del cliente).

I soggetti obbligati sono chiamati a svolgere un’analisi “a cascata”, partendo dall’indicatore di riferimento e scendendo verso i vari sub-indici. In questo modo si va a verificare se la situazione rientra nelle fattispecie meritevoli di segnalazione.

 

 

La verifica della compliance delle controparti

Inutile dire che verificare se i propri partner commerciali sono stati oggetto di segnalazioni di operazioni sospette è fondamentale per preservare l’attività e la reputazione aziendale.

Grazie all’indagine sul rispetto della compliance delle controparti è possibile tutelarsi dagli effetti negativi di comportamenti scorretti da parte di partner o dei loro investitori diretti.

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Ecco allora che può essere importante affidarsi ad aziende di Business Information. Del resto, perché rischiare quando è possibile tutelarsi dalle condotte scorrette della supply chain?

Niccolò Zuffetti Def
L'AUTORE
Niccolò Zuffetti

Marketing Manager, Cribis

Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.

Marketing Manager, Cribis

Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.

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