Gestione Crediti Commerciali

Studio pagamenti 2021: segnali positivi e diminuzione dei ritardi

Economy Graphic

I pagamenti delle imprese nelle regioni di Italia e nei diversi settori: una fotografia dettagliata grazie allo Studio pagamenti 2021 di Cribis.

Dopo un difficile 2020, anno di forte contrazione economica dovuto agli effetti della pandemia, nel 2021 si punta a un cambio di rotta; il tessuto produttivo del nostro Paese crede nella ripresa e inizia a lanciare qualche segnale positivo. Il quadro sull’evoluzione dei comportamenti di pagamento delle imprese segue questa timida ma incoraggiante tendenza, come evidenziano i dati dello Studio Pagamenti di CRIBIS aggiornato al 30 giugno 2021.

Nonostante l’emergenza Covid-19 stia continuando a impattare sulla puntualità dei pagamenti delle imprese italiane, le aziende che pagano i propri fornitori con un ritardo superiore ai 30 giorni sono il 12,8% del totale, un dato in leggera diminuzione rispetto al trimestre precedente (-2,3%) ma in crescita del 21,9% se paragonato alle percentuali dell’ultimo periodo del 2019.

L’incremento dei ritardi gravi rispetto alla fine del 2019 risulta particolarmente evidente in alcune regioni: Valle d’Aosta (+47,9%), Trentino-Alto Adige (+41,2%), Friuli Venezia Giulia (+40,3%), Veneto (+37,3%) e Liguria (+36,7%). Se ci spostiamo sui dati provinciali, ai primi posti troviamo Imperia (+76,6%), Belluno (+70,8%), Asti (+60%), Sondrio (+58,5%) e Trento (54,3%).

CRESCONO LE IMPRESE CHE PAGANO A SCADENZA

Nonostante i dati sui pagamenti in grave ritardo indichino un peggioramento netto rispetto alla situazione pre-pandemia, dallo Studio arrivano anche dei segnali positivi. Infatti, al 30 giugno scorso le imprese che pagano puntualmente i fornitori sono il 36,5%, un numero in aumento sia rispetto alla fine del 2020 (+2,2%) che in confronto al dato di fine 2019 (+5,2%).

Nel ranking regionale sulla puntualità a guidare la classifica troviamo la Lombardia (45,7%), seguita dall’Emilia-Romagna (44,6%), Veneto (44%), Friuli–Venezia Giulia (43%) e Marche (42,6%). Mentre Sicilia, Calabria e Campania detengono il primato negativo per quanto riguarda i pagamenti saldati oltre i 30 giorni, rispettivamente con il 22,3% il 22,1% e il 20,1%.

Il Nord Est risulta essere l’area geografica più affidabile con il 43,9% di pagamenti regolari, mentre le imprese del Sud e delle Isole fanno rilevare un comportamento più problematico, con solo il 23,7% delle aziende che effettua i pagamenti entro il termine dei 30 giorni.

Performance positiva anche da parte delle Micro imprese nella classe di pagamento alla scadenza con una concentrazione del 38,3%, pur facendo registrare anche la maggiore quota di ritardi gravi (13,9%).

LE PROVINCE PIU’ PUNTUALI

Fra le province la più puntuale ancora una volta è Brescia, seguita da Sondrio, Bergamo, Lecco e Reggio-Emilia. All’ultimo posto troviamo Trapani, preceduta in ordine da Reggio Calabria, Palermo, Crotone e Messina.

Le province che rispetto allo scorso trimestre hanno guadagnato più posizioni, migliorando la loro puntualità nei pagamenti, sono Monza Brianza, che avanza dal 16° al 12° posto, e Biella (dal 22° al 18°); quelle che ne hanno perse di più sono Belluno, che scende dal 14° al 20°, Bolzano (dal 23° al 28°) e Pesaro Urbino (dall’11° al 16°).

LA PUNTUALITA’ DEI PAGAMENTI NEI DIFFERENTI SETTORI

Per quanto riguarda i dati sui gruppi merceologici, lo Studio Pagamenti indica il settore dei Servizi finanziari come il più puntuale (47,9%), seguito da Costruzioni (43,4%) e Trasporti e distribuzione (41,9%).

Se confrontati con i dati di chiusura del 2019, i settori in cui si registra la variazione percentuale più elevata nei pagamenti oltre i 30 giorni sono quelli del Commercio al dettaglio (+26,3%), Manifattura (+22,1%), Servizi (+17,2%) e Commercio all’ingrosso (+14%).

In questo delicato momento di ripresa economica, la puntualità nei pagamenti resta un fattore di valutazione estremamente importante per verificare lo stato di salute dei propri business partner. Lo sguardo è ora proiettato verso il secondo semestre dell’anno corrette, dove ci si auspica che le imprese riescano ad ottimizzare la gestione dei flussi di cassa, riuscendo così a diminuire il valore percentuale sulle insolvenze.

 

Marco Preti, CEO CRIBIS.

Marco Preti
L'AUTORE
Marco Preti

CEO CRIBIS

Amministratore delegato di CRIBIS da più di dieci anni, dal 2020 è anche Direttore Generale della business unit CRIF dedicata alla Business Information & BPO e Amministratore Delegato di CRIBIS Credit Management.
Da diversi anni ricopre ruoli internazionali all’interno del Gruppo. È presidente del CdA CRIF per la Giordania, la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti e fa parte del Consiglio di Amministrazione CRIF in Polonia e Bürgel. Inoltre, fa parte del Consiglio di Amministrazione della società di consulenza Credit Data Research Italia e di Workinvoice, la piattaforma specializzata nella cessione del credito per le PMI.

CEO CRIBIS

Amministratore delegato di CRIBIS da più di dieci anni, dal 2020 è anche Direttore Generale della business unit CRIF dedicata alla Business Information & BPO e Amministratore Delegato di CRIBIS Credit Management.
Da diversi anni ricopre ruoli internazionali all’interno del Gruppo. È presidente del CdA CRIF per la Giordania, la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti e fa parte del Consiglio di Amministrazione CRIF in Polonia e Bürgel. Inoltre, fa parte del Consiglio di Amministrazione della società di consulenza Credit Data Research Italia e di Workinvoice, la piattaforma specializzata nella cessione del credito per le PMI.

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