Perché è importante lo stato dei pagamenti di un'azienda?

Conoscere le abitudini di pagamento si traduce in un grande vantaggio competitivo.

Vuol dire scegliere il partner giusto con cui fare affari, che sia un cliente o un fornitore. Poiché le aziende che pagano in ritardo allungano il ciclo di vendita, costringono il creditore a faticare per ottenere ciò che gli spetta.

Con il mondo intero ancora alle prese con la pandemia, le performance di pagamento delle aziende a livello globale sono un dato che interessa più che mai alle aziende. I mercati di tutto il mondo stanno attraversando una fase di volatilità dovuta alle difficoltà del presente e a un futuro ancora incerto.

QUALI SONO STATE LE CONSEGUENZE DEL PRE-LOCKDOWN IN EUROPA? 

Secondo gli ultimi dati raccolti da CRIBIS in occasione dello Studio Pagamenti 2020, in Europa le nazioni pagano con un grado di puntualità che varia dal minimo della Romania (13,4%, ovvero poco più di un’azienda su dieci) fino al primato della Danimarca, dove circa nove aziende su dieci pagano i fornitori alla scadenza.

Fonte: Studio Pagamenti 2020

Fra i paesi del nord spicca la Svezia, in grado addirittura di migliorare del 9% le proprie performance di pagamento alla scadenza. Mentre è da segnalare il crollo verticale dell’Irlanda, la quale registra un peggioramento vicino al 20% nei pagamenti alla scadenza.

L’Italia non registra un cambiamento sostanziale rispetto alle performance di pagamento pre-pandemia. Secondo i nostri dati, inoltre, i primi mesi del lockdown dello scorso marzo non hanno inficiato particolarmente sui pagamenti delle aziende, probabilmente per gli aiuti varati dal governo e una crescente attenzione delle imprese.

Fonte: Studio Pagamenti 2020

Abbiamo invece registrato un trend negativo per quanto riguarda i ritardi gravi, ovvero per i pagamenti effettuati oltre 30 giorni dopo la data di scadenza.

Come si evince dal grafico, se nei primi anni ’10 i ritardi gravi avevano visto un’impennata, negli ultimi anni la curva si era sostanzialmente stabilizzata attorno al 10-11%, per poi rialzarsi a partire dal Q2 del 2020.

Il dato peggiore è quello però che si registra nella terza parte dell’anno, dove i pagamenti gravi sono aumentati del 19% rispetto al periodo analogo del 2019, tornando ai livelli del 2016.

I ritardi gravi nei pagamenti comportano per le aziende enormi rischi a livello di liquidità, le cui conseguenze, come vedremo, vanno a intaccare vari processi aziendali.

L’EMERGENZA LIQUIDITÀ PER LE AZIENDE

Secondo Euler Hermes, entro il 2021 le insolvenze globali sono destinate ad aumentare del 35% se la crisi si verrà risolta secondo le iniziali previsioni, mentre nel peggiore dei casi potrebbe arrivare fino al 60% a livello mondiale.

La mancanza di liquidità è un problema che inficia su diversi aspetti aziendali: dalla necessità delle imprese di chiedere i fondi alle banche, fino alla difficoltà di essere pagati, di rendere le fatture liquide o di cercare nuovi clienti.

Le imprese più virtuose stanno dunque investendo per costruire una miglior relazione con i propri clienti e i fornitori, cercando di migliorare quindi lo stato complessivo della filiera.

In questo momento, infatti, è necessario conoscere e monitorare lo stato di salute dei propri clienti, attuali o possibili, per costruire relazioni durature e profittevoli con i più affidabili.

Di questo parleremo nel prossimo Studio Pagamenti, l’evento sul Credit Management in Italia organizzato da CRIBIS. Un appuntamento per discutere del futuro a partire dai dati sugli effetti della seconda ondata e su come è cambiata l’Italia fra zone rosse e arancioni.

Marco Preti, CEO CRIBIS