Internazionalizzazione
Canada: partner commerciale sempre più importante, ma solo il 33,8% delle imprese sono puntuali nei pagamenti

Canada è un partner commerciale in crescita per l'Italia, ma il 33,8% delle aziende fatica a rispettare i pagamenti. Scopri di più sulle opportunità e i rischi.
Il Canada si presenta come un Paese dall’economia solida, in cui i settori energetici, tecnologici e manifatturieri hanno un ruolo di primo piano. Meno rassicurante, però, la puntualità nei pagamenti delle aziende: molte realtà, sia piccole sia grandi, faticano a rispettare le scadenze con i fornitori. Vediamolo insieme quali e quanto le imprese italiane che commerciano con il Canada sono esposte a rischi di credito.
Come il CETA ha trasformato gli scambi tra Canada e Italia?
Partiamo con il dire che Canada e Italia risultano avere buoni rapporti commerciali e che, con la politica protezionistica di Trump, potrebbero ulteriormente intensificarsi.
L’alto reddito medio dei canadesi, la presenza di materie prime, i settori industria e agricoltura forti, una certa stabilità politica ed economica, l’apertura ai mercati internazionali, permettono al Canada di essere una nazione prospera e un ottimo partner per l’esportazione del Made in Italy e una meta interessante per quelle realtà italiane che desiderano internazionalizzare la produzione.
L’entrata in vigore provvisoria nel 2017 del CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), un accordo commerciale di libero scambio che prevede l’introduzione di una serie di incentivi, come la riduzione dei dazi doganali, ha contribuito a rendere vivaci gli scambi tra l’Unione Europea e il Canada.
Anche in virtù di questo accordo, nell’ultimo decennio gli scambi con l’Italia sono aumentati considerevolmente tra il 2017 e il 2022 per poi consolidarsi negli ultimi anni. Guardando ai numeri, secondo le rilevazioni di fine 2024 e inizio 2025 dell’Osservatorio Economico del Ministero degli Affari Esteri, l'Italia rappresenta l’undicesimo mercato di destinazione dell'export del Canada e il nono fornitore del Paese, mentre il Canada è il ventunesimo mercato di destinazione dell'export dell'Italia e il trentaseiesimo fornitore del nostro Paese.
Nello specifico, nel 2024 l’export dell’Italia verso il Canada è stato di 6.139 mln di euro, l’import di 3.023 mln di euro, per un saldo della bilancia commerciale a favore dell’Italia di 3.116 mln di euro.
Quali settori hanno trainato l'interscambio Italia-Canada nel 2024?
Sempre dai dati dell’Osservatorio Economico è possibile andare ad analizzare quali sono i prodotti più commerciati e, dunque, quali i settori più coinvolti nell’interscambio.
Le esportazioni dall’Italia al Canada nel 2024 hanno riguardato:
- Prodotti alimentari, bevande e tabacco (1.387 mln €)
- Macchinari e apparecchi (1.304 mln €)
- Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (651 mln €)
- Mezzi di trasporto (538 mln €)
- Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (443 mln €)
- Prodotti delle altre attività manifatturiere (428 mln €)
- Altro (1387,2 mln €)
Mentre dal Canada, nello stesso anno, abbiamo importato:
- Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (916 mln €)
- Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca (581 mln €)
- Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (411 mln €)
- Mezzi di trasporto (371 mln €)
- Computer, apparecchi elettronici e ottici (128 mln €)
- Sostanze e prodotti chimici (111 mln €)
- Altro (504,8 mln €)
Alla luce dei dati diventa evidente come il mercato canadese possa offrire importanti opportunità per le imprese italiane, specialmente nell’agroalimentare, nella meccanica, nel manifatturiero e nella moda. Al tempo stesso, l’Italia rappresenta una destinazione strategica per le imprese canadesi.
Solo il 33,8% delle aziende canadesi sono puntuali nei pagamenti
Compresa l’importanza della cooperazione economica con il Canada, è utile andare a capire quali sono le abitudini di pagamento di questo Paese. Come anticipato, le aziende canadesi, pur solide, non si distinguono per puntualità.
In base allo Studio Pagamenti di CRIBIS, aggiornato al quarto trimestre 2023, le imprese puntuali nei pagamenti in Canada sono, infatti, solo il 33,8%. Un dato in lieve crescita rispetto al 33,6% del Q4 2022, ma inferiore al 38,3% del Q4 2021.
Restano stabili rispetto al 2022, invece, i grandi ritardatari, ovvero le aziende che pagano oltre i 90 giorni, che rappresentano l’1,9%. Fortunatamente la percentuale è in netto miglioramento rispetto al 3% del Q4 2021.
Le abitudini di pagamento cambiano caso per caso, ma quali realtà sono tendenzialmente più affidabili e quali lo sono meno?
Considerando le dimensioni, le microimprese risultano essere le più puntuali (45,1%), ma sono anche il comparto con i maggiori ritardi oltre i 90 giorni (2,5%). La percentuale di puntualità nelle piccole imprese scende al 33%, contro l’1,6% dei grandi ritardi. Continuando l’analisi, le medie imprese sono puntuali per il 17,7%, con una percentuale di grandi ritardi dell’1%, mentre le grandi imprese sono quelle con un tasso di puntualità più basso (5,4%), ma anche quelle con un’inferiore quota di ritardi oltre i tre mesi (0,4%).
Passando a verificare nel dettaglio le abitudini di pagamento nei macrosettori, possiamo dire che Agricoltura, Servizi Finanziari, Costruzioni e Servizi sono i comparti dove la percentuale di pagamenti puntuali supera la media del Paese. Se si considerano i grandi ritardi, però, il Commercio all’ingrosso è dove la quota di pagamenti oltre i 90 giorni è più bassa.
Di seguito le performance settore per settore:
- Agricoltura, silvicoltura, pesca e allevamento: puntualità 47,6%, ritardi gravi 2%;
- Estrazione: puntualità 20,4%, ritardi gravi 2,3%;
- Costruzioni: puntualità 36,6%, ritardi gravi 1,8%;
- Manifattura: puntualità 23,9%, ritardi gravi 1,9%
- Trasporti e distribuzione: puntualità 27,3%, ritardi gravi 2,1%;
- Commercio all’ingrosso: puntualità 24,1%, ritardi gravi 1,5%;
- Commercio al dettaglio: puntualità 32,1%, ritardi gravi 2,1%;
- Servizi finanziari: puntualità 37%, ritardi gravi 1,6%;
- Servizi: puntualità: 34,5%, ritardi gravi 1,7%.
Italia e Canada verso una collaborazione sempre più importante?
Gli scambi commerciali tra Italia e Canada rappresentano un esempio di cooperazione economica evoluzione. Le relazioni tra i due Paesi si stanno rafforzando anno dopo anno. L'export italiano di prodotti del settore agroalimentare, della moda e della meccanica trova nel mercato canadese un interlocutore strategico, mentre le imprese canadesi, oggi alle prese con i complicati rapporti commerciali con USA dopo l’elezione di Trump, guardano con sempre maggiore attenzione alle opportunità offerte dai mercati internazionali.
È probabile, dunque, che in futuro la collaborazione tra queste due economie potrà ulteriormente svilupparsi, favorendo la crescita reciproca e la creazione di nuove sinergie.
Proprio per questa ragione sarà importante capire come evolveranno le abitudini di pagamento nel Paese. Per scoprirlo non ci resta che attendere l’imminente pubblicazione dello Studio Pagamenti 2025 di CRIBIS il 21 maggio 2025.
L’evento si terrà a Milano, presso gli IBM Studios in Piazza Gae Aulenti 10, dalle 10:00 alle 13:00.
Scopri come partecipare a Studio Pagamenti 2025

L'AUTORE
Tiziana Lutrino
Business Intelligence Coordinator, CRIBIS
In CRIBIS dal 2009, ha maturato competenze avanzate in market analysis, direct marketing e lead generation. La sua esperienza include marketing strategy, market research e marketing communications, con un focus su data analysis, business analysis e reporting. Specializzata in analisi quantitativa e statistica dei dati, utilizza strumenti come SAS, SPSS, Microsoft CRM e Business Objects per supportare strategie di segmentazione, CRM e database management. Oggi si occupa di business intelligence, con particolare attenzione all’analisi dei dati, reporting e analisi di mercato; utilizza strumenti avanzati per ottimizzare i processi decisionali e supportare strategie di business basate sui dati.
Business Intelligence Coordinator, CRIBIS
In CRIBIS dal 2009, ha maturato competenze avanzate in market analysis, direct marketing e lead generation. La sua esperienza include marketing strategy, market research e marketing communications, con un focus su data analysis, business analysis e reporting. Specializzata in analisi quantitativa e statistica dei dati, utilizza strumenti come SAS, SPSS, Microsoft CRM e Business Objects per supportare strategie di segmentazione, CRM e database management. Oggi si occupa di business intelligence, con particolare attenzione all’analisi dei dati, reporting e analisi di mercato; utilizza strumenti avanzati per ottimizzare i processi decisionali e supportare strategie di business basate sui dati.
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