Internazionalizzazione, Gestione Crediti Commerciali
Come sono cambiate le abitudini di pagamento del Regno Unito dopo la BREXIT?
Come sono cambiate le abitudini di pagamento da parte delle imprese del Regno Unito? E quali sono i rapporti commerciali con l'Italia? Scopri di più in questa analisi realizzata da CRIBIS.
Dal primo febbraio 2020 ufficialmente fuori dall’UE, il Regno Unito sta ora affrontando il periodo post Brexit non senza alcune difficoltà. Secondo un sondaggio di YouGov, i cui dati sono stati resi noti a luglio 2023, i britannici che oggi voterebbero per tornare in Unione Europea sarebbero più del 50%, mentre solo il 32% sceglierebbe, senza ombra di dubbio, di dire ancora addio all’UE. Ma come sono cambiati rapporti commerciali con l’Italia da allora?
Rapporti commerciali Italia-Regno Unito: esportazioni italiane in crescita
Secondo i dati dell’Osservatorio Economico Info Mercati Esteri del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale relativi al primo trimestre 2023, l'Italia è il decimo mercato di destinazione dell'export del Regno Unito e il sesto fornitore dell’UK, mentre il Regno Unito è il settimo mercato di destinazione dell'export dell'Italia e il nostro diciottesimo fornitore.
Le esportazioni italiane verso UK sono cresciute dal 2020 a oggi, passando da 22,569 mln € a 23.419 mln € nel 2021, per arrivare poi a 27.304 mln € nel 2022. Al tempo stesso le importazioni sono rimaste pressoché costanti (8.845 mln € nel 2020, 8.073 mln € nel 2021, 8.277 mln € nel 2022).
Le esportazioni italiane verso il Regno Unito riguardano principalmente:
- Mezzi di trasporto (3.939,5 mln €)
- Prodotti alimentari, bevande e tabacco (3.878,2 mln €)
- Macchinari e apparecchi (3.600,9 mln €)
- Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (2.670,1 mln €)
- Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (2.453,3 mln €)
- Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (2.435,6 mln €)
Mentre l’Italia importa dal Regno Unito:
- Mezzi di trasporto (1.851,1 mln €)
- Macchinari e apparecchi (985,3 mln €)
- Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (978,0 mln €)
- Sostanze e prodotti chimici (650,1 mln €)
- Prodotti dell'estrazione di minerali da cave e miniere (570,1 mln €)
- Computer, apparecchi elettronici e ottici (540,0 mln €)
Performance di pagamento delle aziende del Regno Unito
Secondo lo Studio Pagamenti di CRIBIS, nel 2022 solo il 42,8% delle imprese britanniche pagava con puntualità, contro il 51,5% di pagamenti saldati entro i 90 giorni dalla scadenza della fattura e il 5,7% dei ritardi gravi (oltre i tre mesi).
Se dal 2020 la puntualità pare essere rimasta pressoché stabile, va notato un graduale aumento dei ritardi gravi negli ultimi anni (dal 4,1% del 2020 al 5,7% del 2022).
Sul podio dei macrosettori del Regno Unito più puntuali si trovano:
- Costruzioni (54,4%)
- Agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca (50,9%)
- Servizi finanziari (44,2%)
Mentre i microsettori che hanno registrato i peggioramenti nell’affidabilità più evidenti sono:
- Allevamento (-16,2%)
- Servizi assicurativi e di brokeraggio (-8,7%)
- Coltivazioni (-8,2%)
Regno Unito in momentaneo rallentamento
Il Fondo Monetario Internazionale nel suo rapporto sullo stato dell’economia mondiale ha previsto un aumento del PIL in tutti le nazioni con un’economia avanzata, eccetto il Regno Unito, dove si stima un calo del PIL per il 2023 dello 0,6%, anche se poi per gli anni successivi le previsioni sono di un rapido recupero che permetterà al Paese di tornare ai livelli pre-Covid.
Nonostante questo momentaneo rallentamento della crescita UK, il Regno Unito continua a rappresentare un mercato interessante per l’Italia, soprattutto per quelle aziende che desiderano allargare il proprio business oltre confine, ma restando in Europa.
L'AUTORE
Niccolò Zuffetti
Marketing Manager, Cribis
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
Marketing Manager, Cribis
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
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