Sviluppo Business
Saldi estivi: boom per il settore dell’abbigliamento
Scopri come dopo la pandemia il settore dell'abbigliamento sia in rapida ripresa anche grazie ai saldi estivi che portano una boccata d'ossigeno alle imprese.
La stagione dei saldi è ormai entrata nel vivo. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media 171 euro (74 euro a testa) per un valore complessivo stimato di 2,6 miliardi di euro.
Un dato positivo è il fatto che, come sottolinea Federazione Moda Italia-Confcommercio, le aspettative di spesa media per famiglia sono in crescita rispetto allo scorso anno (+21%). A pesare però restano le mancate entrate dovute alla riduzione del turismo. Lo "shopping tourism" da solo vale infatti circa 800 milioni di euro, con scontrini medi spesi nei negozi di moda di ben 861 euro. Si prevede su quel fronte una perdita del 40% rispetto all’andamento precedente alla pandemia.
Scarpe, magliette, camicie, costumi da bagno sono gli articoli più desiderati dagli italiani durante la stagione dei saldi. È quanto emerge da un’indagine dell'Osservatorio Nazionale Federconsumatori che vede le calzature in cima alla lista dei desideri (63% del campione), seguito da maglie e magliette (40%), camicie e camicette (19%)x, intimo (18%), costumi da bagno e accessori mare (17%), borse, cinture e portafogli (10%).
IL SETTORE DELL'ABBIGLIAMENTO DAL NORD AL SUD ITALIA
È questo, dunque, il momento (si spera) d’oro del settore dell’abbigliamento, un settore che vede, in base all’elaborazione di Cribis, Sud e Isole vantare il maggior numero di imprese (che siano di produzione, all’ingrosso o al dettaglio), rappresentando ben il 35,7% delle aziende del Paese, seguono il Centro con il 26,6%, il Nord Ovest (20,7%) e il Nord Est (17%). A primeggiare fra le regioni è la Campania (15,1%), davanti a Lombardia (13,6%) e Toscana (12,7%).
Sono i negozi e gli esercizi del commercio al dettaglio a farla da padrone, se si considera il tipo di attività svolta, con il 53,6% del totale. Di contro, il commercio all’ingrosso ricopre il 9,8% mentre industria e produzione il 36,6%.
IL NUMERO DI DIPENDENTI DEL SETTORE
Il settore dell’abbigliamento vanta un alto numero di addetti, ma la crisi inevitabilmente ha portato a ridimensionamenti del personale, fallimenti e chiusure. Ecco perché non sorprende sapere che si è passati da 466.317 dipendenti nel 2018 a 487.512 nel 2019, nel 2020 si è registrata un brusco calo attestandosi a livelli inferiori non solo del 2019, ma addirittura a quelli del 2018 con 460.595 dipendenti.
IL FATTURATO DELLE IMPRESE DEI SETTORI TESSILE, MODA E ACCESSORIO
È ancora presto per avere dei dati precisi sul calo del fatturato dovuto alla pandemia, ma stando alle rilevazioni del Centro studi di Confindustria Moda, le aziende appartenenti alla federazione (300 imprese dei settori tessile, moda e accessorio) hanno archiviato il 2020 con una riduzione del fatturato del 26% rispetto al 2019. Una battuta d’arresto che si inserisce in anni di continua crescita: in base ai dati Cribis il settore ha infatti visto crescere il fatturato da 65.608.865.594 euro del 2017 a 102.628.590.638 del 2018 per arrivare nel 2019 a 113.388.934.513 euro.
Nonostante la crisi, moda e abbigliamento restano fondamentali per la bilancia commerciale del Paese che fa delle tre F (fashion, food e forniture) il fiore all’occhiello del Made in Italy. Per questo l’auspicio è che i saldi siano una boccata di ossigeno per le imprese del settore. Una ritrovata fiducia da parte dei consumatori, la riduzione delle restrizioni e il procedere della campagna vaccinale sono aspetti che fanno sperare in una rapida ripresa e le promozioni in corso non possono che essere un ottimo espediente per immettere nuovo carburante nel settore.
Niccolò Zuffetti, Marketing Manager CRIBIS
L'AUTORE
Niccolò Zuffetti
Marketing Manager, CRIBIS
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
Marketing Manager, CRIBIS
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
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