Sciopero aerei, voli cancellati e prezzi in aumento, ma il turismo è in ripresa

Prezzi dei biglietti aerei alle stelle, scioperi e voli cancellati: le vacanze estive degli italiani partono in salita nonostante sia tornata la voglia di viaggiare dopo due anni di restrizioni a causa dell’emergenza Covid. Un problema in realtà che colpisce anche gli altri Paesi UE. Nonostante la ripresa del turismo sia evidente, la mancanza di addetti agli scali ha creato non pochi disagi ai viaggiatori negli aeroporti Ue.

Secondo l’agenzia Bloomberg, tra aprile e giugno 2022 in Ue sono stati cancellati 64.100 voli, l’equivalente di 712 voli al giorno e nel solo scalo di Milano Malpensa i voli cancellati sono stati 4000.

Le ragioni degli scioperi e dei voli cancellati

Alla base delle cancellazioni dei voli c’è la rapida ripresa dell’attività di trasporto aereo che ha dovuto fare i conti con la carenza di personale negli aeroporti e nelle compagnie aeree. Scarseggiano hostess, steward, piloti e addetti alla sicurezza. Il motivo è legato ai tagli effettuati durante l’emergenza pandemica a causa del blocco dei voli: sarebbero infatti circa 200 mila i lavoratori dell’aviazione in UE che hanno perso il proprio impiego. A livello globale addirittura 2,3 milioni i posti di lavoro persi nell’aviazione durante la pandemia. Un numero altissimo difficile da ristabilire in tempi brevi.

Le compagnie aeree si trovano infatti ora a dover assumere velocemente nuovo personale e nel frattempo a chiedere gli straordinari al personale già assunto con il conseguente scatenarsi di agitazioni e scioperi negli aeroporti. E così il calvario per i viaggiatori si prolunga.

Dove si trovano le aziende che operano nel settore dell’aviazione?

Grazie alla piattaforma Margò siamo andati ad analizzare i dati del settore aviazione, che nell’anno della rinascita si trova a dover fare i conti con la forza lavoro.

Considerando i settori trasporto aereo, attività di servizi di agenzie viaggio, tour operator, servizi di prenotazione, attività di assistenza turistica e servizi connessi, la classifica delle regioni che vantano il maggior numero di aziende operanti nel comparto dell’aviazione vede sul podio:

• Lombardia (14,6%)
• Lazio (13,8%)
• Campania (11,1%)

Mentre, se si considera la forma giuridica, la più diffusa è la Società di capitali (47,8%), seguita dall’Impresa individuale (33,7%).

Viaggi e voli aerei: nel 2020 il crollo del fatturato

I numeri relativi al fatturato nel 2020 raccontano quanto seria è stata la crisi nel settore nel primo anno della pandemia. Si è passati infatti da 11.333.893.461 euro del 2019 a 3.527.406.348 euro nell’anno dei lockdown a causa del Covid.

E se nel 2019 i lavoratori impiegati nel settore erano 44.415, nel 2020 scendono a 37.917, con un 2021 in leggera ripresa con 38.803 dipendenti, ma ancora lontano dal periodo pre-coronavirus.

Prezzi dei biglietti aerei in rialzo tra inflazione e caro carburante

Si prospetta un’estate “salata” per gli italiani, a causa del caro carburante che sta incidendo anche sui prezzi dei biglietti aerei. La guerra fra Russia e Ucraina ha acuito una crisi energetica già in essere. Alla situazione geopolitica si aggiunge poi la spinta inflazionistica che sta facendo lievitare i costi dei biglietti aerei che secondo l’ISTAT sono aumentati del 90% rispetto al 2021, del 64% nei confronti del 2020 e del 56% sul 2019.

Gli incrementi maggiori riguardano i voli internazionali (+124% rispetto al 2021 e +92% rispetto al 2020), mentre i voli nazionali registrano aumenti più contenuti (+33% rispetto al 2020).

I dati mostrano una ripresa generale del turismo

Dopo due anni difficili, con l’inflazione galoppante e il caro carburante, anche questa non sarà un’estate spensierata. Restano incoraggianti i dati che mostrano una ripresa del turismo, con molti stranieri che scelgono l’Italia per le loro vacanze.

Un segno importante per un settore decisamente penalizzato e che necessita di tornare quanto prima ai livelli pre-pandemici.

Niccolò Zuffetti, Marketing Manager CRIBIS