Sostenibilità
L'impatto sul settore automotive della Legge Europea sulla neutralità climatica
Un’analisi dell’industria automobilistica e degli impatti che le nuove misure europee sulla neutralità carbonica hanno avuto - e avranno - sul settore.
Il Parlamento europeo ha approvato a giugno la proposta della Commissione europea di rendere obbligatoria entro il 2035 l'immissione sul mercato UE di auto nuove a zero emissioni di CO2 e il conseguente divieto di vendita di motori a combustione interna, come quelli a benzina, diesel, gpl e metano.
Un provvedimento considerato necessario in termini di sostenibilità ambientale, volto in particolare al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. La nuova Legge Europea sul Clima spingerà il comparto automobilistico a investire nelle tecnologie a zero emissioni di CO2. Una decisione che ha suscitato reazioni contrastanti a causa degli effetti sulle aziende che operano nel segmento e sul mercato del lavoro che questa misura potrebbe comportare.
In crollo le nuove immatricolazioni di autovetture in italia
Questa notizia giunge in un momento dove il settore automotive è già sotto pressione: nei Paesi Ue, Efta e nel Regno Unito - secondo i dati dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei – a maggio sono state immatricolate 948.149 auto, il 12,5% in meno dello stesso mese del 2021 e rispetto a maggio 2019 il calo è del 34,3%. L'Italia ha registrato il calo più marcato (-15,1%), seguita da Spagna (-10,9%), Germania (-10,2%) e Francia (-10,1%).
Da gennaio a maggio 2022, le immatricolazioni totali di autovetture nuove nell'Ue sono scese del 12,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, con il mercato italiano che ha visto un crollo del 24,3%.
Lombardia, la regione con più aziende del settore automotive
Le regioni in cui sono presenti più aziende del settore automotive (dalla fabbricazione di automobili ai servizi di lavaggio, ricambi e manutenzione) sono:
- Lombardia (15,3%)
- Campania (10,9%)
- Lazio (10,3%)
Andando ad analizzare la forma giuridica più diffusa tra le aziende operanti nel settore automotive, si scopre che l’Impresa Individuale è la più adottata (57,2%) con un netto distacco rispetto alle Società di Capitali (26,6%) e alle altre forme giuridiche.
L’impatto del covid sull’industria automobilistica
Il settore automobilistico ha risentito pesantemente dell’emergenza Covid. Dalle elaborazioni della piattaforma Margò di Cribis, infatti, per quanto concerne il fatturato si evince che mentre nel 2019 esso si attestava a 177.970.845.838 euro (in crescita dal 174.705.348.102 euro del 2018), nel 2020 è crollato a 155.324.197.626 euro.
In controtendenza il numero dei dipendenti che continua a crescere nel tempo: si passa infatti da 306.932 del 2019 a 312.807 nel 2020 per arrivare a 319.496 del 2021.
Innovazione tecnologica: fondamentale per l’automotive
I livelli ancora in gran parte medio-bassi dal punto di vista dell’internazionalizzazione, della digitalizzazione e dell’innovazione segnalano opportunità di sviluppo ancora non completamente sfruttate e sarà proprio sull’innovazione che l’industria automobilistica si giocherà il futuro.
Restano i timori che la decisione del Parlamento europeo per velocizzare la transizione ecologica possa mettere a rischio numerosi posti di lavoro. I motori elettrici, infatti, hanno bisogno di una manutenzione diversa rispetto a quelli a combustione e anche sul fronte dei pezzi di ricambio e servizi accessori sarebbero non poche le realtà che dovrebbero cambiare attività.
Gli interventi statali a sostegno del settore automobilistico
Per sostenere il settore sono necessari e auspicabili interventi statali, in questa direzione vanno proprio gli incentivi auto 2022 e l’allungamento dei tempi relativi all'immatricolazione da 180 a 270 giorni, per garantire l'erogazione dei bonus anche per quei modelli che stanno subendo ritardi sulle consegne a causa della mancanza di microchip e semiconduttori. Il conflitto in Ucraina, infatti, ha rallentato la catena di approvvigionamento globale.
Un anno difficile dunque il 2022, caratterizzato dall’incertezza dovuta alla situazione geopolitica che si spera rientrerà quanto prima per poter permettere al tessuto industriale automobilistico, già ampiamente messo alla prova dal Covid, di riprendere quota.
Niccolò Zuffetti, Marketing Manager CRIBIS.
L'AUTORE
Niccolò Zuffetti
Marketing Manager CRIBIS
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
Marketing Manager CRIBIS
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
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