Sviluppo Business
Settore tessile in ripresa post pandemia: migliorano le performance di pagamento
Un’analisi delle performance di pagamento del comparto tessile e abbigliamento, tra ripresa post-pandemia e prospettive future.
Dopo l’emergenza pandemica, il comparto tessile e abbigliamento italiano è in ripresa, anche se con delle criticità da affrontare. A confermarlo sono i dati dell'indagine del Sistema Moda Italia sull'evoluzione congiunturale del settore.
Il calo del fatturato nel 2020 è stato del 20,1%, ma ora le stime prevedono una crescita del 18,4% su base annuale. Un ottimo risultato, anche se resta sotto il livello del 2019 di circa 5,4 punti percentuali.
Buoni anche i dati relativi al commercio con l'estero nel 2021, con l’export di tessile e abbigliamento cresciuto del 18%, superando i 32,4 miliardi di euro. Le ultime rilevazioni diffuse dall’ISTAT mostrano che gli scambi internazionali nel comparto restano vivaci anche per i primi mesi del 2022, con l'import che mostra un rimbalzo del 21,5% e l'export che sale del 15,9%.
Critiche invece le proiezioni sull’andamento del numero di aziende e occupati: le proiezioni sono di una diminuzione del 2% delle aziende operanti nell’abbigliamento e una diminuzione dell'2,1% degli addetti complessivi.
SETTORE ABBIGLIAMENTO: GRANDE ATTESA PER I SALDI ESTIVI 2022
Il settore dell’abbigliamento si prepara all’inizio dei saldi estivi, che quest’anno partiranno il 2 luglio in quasi tutte le regioni italiane. Una buona stagione dei saldi permetterebbe a molte imprese di tirare un sospiro di sollievo.
In Italia la maggior parte delle aziende del comparto opera nel Commercio al Dettaglio (52,7%), il 37,2% in Industria e Produzione e il 10,1% nel Commercio all’ingrosso.
Le imprese del settore più orientate all’internazionalizzazione sono quelle del segmento Industria e Produzione (91,9%), mentre resta una strada poco comune per quelle del Commercio all’Ingrosso (6,6%) e al Dettaglio (1,5%).
LA CAMPANIA È LA REGIONE CON PIÙ IMPRESE OPERANTI NEL SETTORE DELL’ABBIGLIAMENTO
La Campania guida la classifica delle regioni con un maggior numero di aziende di abbigliamento (15,6%), seguita da Lombardia (13,2%) e Toscana (13,1).
LE ABITUDINI DI PAGAMENTO DELLE IMPRESE ITALIANE NEL SETTORE ABBIGLIAMENTO
Le abitudini di pagamento delle aziende italiane operanti nel comparto tessile mettono in evidenza profonde differenze fra i diversi macro-segmenti:
Se, infatti, nel primo trimestre 2022 il 41,9% delle aziende che operano in Industria e Produzione salda puntualmente le fatture (contro una media nazionale di 38,8%), nel Commercio al Dettaglio la percentuale scende al 35,6% per poi diminuire ulteriormente se si considera l’Ingrosso (31,1%).
Il comparto Industria e Produzione del settore abbigliamento ha performance migliori della media italiana anche quando si considerano i ritardi nei pagamenti oltre i 30 giorni, con una percentuale di 8,1% contro il 10,5% del Paese.
AZIENDE DEL SETTORE ABBIGLIAMENTO: IN MIGLIORAMENTO LA PUNTUALITÀ NEI PAGAMENTI
Da notare come il miglioramento nella puntualità dei pagamenti nei primi tre mesi dell’anno rispetto al 2021 sia diffusa in tutti e tre i comparti:
- Industria e Produzione +0,6%
- Commercio all’Ingrosso +0,2%
- Commercio al Dettaglio +0,6%
PERFORMANCE DI PAGAMENTO NEL SETTORE TESSILE: AL NORD LE AZIENDE PIÙ PUNTUALI
Andando a vedere la distribuzione geografica delle aziende più virtuose tra quelle che operano nel comparto dell’abbigliamento, si scopre che:
- Industria e produzione: al Nord Ovest si concentrano le imprese più puntuali (45,7%) mentre nel Sud e Isole quelle con i ritardi oltre i 30 giorni (13,9%)
- Commercio all’Ingrosso: al Nord Est si concentrano le imprese più puntuali (38,1%), al Sud e Isole quelle con i ritardi oltre i 30 giorni (19,3%)
- Commercio al Dettaglio: al Nord Est si concentrano le imprese più puntuali (43,5%), al Sud e Isole quelle con i ritardi oltre i 30 giorni (17,1%)
SETTORE ABBIGLIAMENTO AL DI FUORI DEI CONFINI: GERMANIA PRIMA PER PUNTUALITÀ NEI PAGAMENTI
Facendo un paragone con l’estero, le aziende italiane del comparto Industria e Produzione con il 41,9% di imprese puntuali si posizionano al quarto posto dopo Germania (64,6%), Spagna (45,8%) e USA (43,7%). Mentre se si considerano le aziende puntuali del Commercio al Dettaglio (35,6%), l’Italia si trova al quinto posto dopo Germania (76,4%), USA (48,2%), Spagna (47,5%) e Francia (38,3%). In entrambi i macrosettori è la Cina il Paese dove si concentrano i ritardi oltre il mese (24,3% per Industria e Produzione, 20,3% per Commercio al Dettaglio).
SFIDE E PROSPETTIVE DEL SETTORE TESSILE
C’è ancora molto da fare sul fronte della puntualità dei pagamenti in Italia, ma conforta vedere dei trend in miglioramento che si spera vengano confermati a fine anno. Il timore è che l’ondata inflattiva e il rialzo dei costi energetici e delle materie prime pesino sulla gestione dei flussi aziendali, compromettendone la puntualità. Non resta che aspettare per comprendere gli sviluppi futuri.
Niccolò Zuffetti, Marketing Manager CRIBIS
L'AUTORE
Niccolò Zuffetti
Marketing Manager CRIBIS
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
Marketing Manager CRIBIS
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
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