Sostenibilità
Come diventare una società benefit e quali sono i requisiti
Scopri la definizione di società benefit e quali sono i requisiti perché un’azienda possa rientrare in questa categoria.
Le società benefit sono imprese che, oltre a perseguire il tradizionale obiettivo di generare profitti e distribuire dividendi, decidono di integrare nella loro operatività attività che abbiano risvolti positivi sulla società e sull'ambiente.
Le finalità perseguite devono essere indicate specificatamente nell’oggetto sociale dell’azienda e devono essere ottenute mediante una gestione sostenibile, trasparente e responsabile, bilanciando l’interesse dei soci e con l’ottenimento degli scopi sociali e ambientali definiti.
Le società benefit si impegnano, dunque, a perseguire finalità di beneficio comune, ossia a generare un impatto positivo su persone, comunità, ambiente e altri stakeholder. Per questo motivo sono chiamate a redigere una relazione annuale che contenga:
- la descrizione degli obiettivi specifici, delle modalità e delle azioni attuati dagli amministratori per il perseguimento delle finalità di beneficio comune e delle eventuali circostanze che lo hanno impedito o rallentato;
- la valutazione dell’impatto generato utilizzando appositi standard di valutazione esterni;
- l’indicazione dei nuovi scopi che la società intende perseguire nell’esercizio successivo.
Il modello di società benefit, in sostanza, risponde all'esigenza di conciliare attività economiche con la sostenibilità e la responsabilità sociale, promuovendo un nuovo paradigma in cui le imprese sono viste non solo come entità economiche, ma anche come attori sociali in grado di contribuire al benessere collettivo.
Società benefit: un po’ di storia
La spinta verso la creazione di un nuovo modo di fare impresa, attenta non solo ai profitti ma anche al bene comune, inizia nel 2006 con il fiorire di imprese certificate B Corp che hanno iniziato a farsi promotrici del perseguimento di finalità di impatto sociale e ambientale nell’operatività aziendale.
È solo nel 2010, però, che nascono ufficialmente le società benefit. Tutto parte negli Stati Uniti con l'introduzione del concetto di Benefit Corporation. Il Maryland è stato il primo Paese a legiferare in materia. Ben presto molti altri Stati americani hanno adottato leggi simili e il modello si è poi diffuso anche altrove.
In Italia si è iniziato a parlare di società benefit nel 2014, quando un gruppo di lavoro ha promosso e definito il Disegno di Legge sulle Società Benefit, depositato nell’aprile 2015 e poi confluito nella legge di Stabilità 2016 (n.208 del 28/12/2015, Art.1, Commi 376-384) entrata in vigore il 1° gennaio 2016.
Requisiti per diventare una società benefit
Possono costituirsi o diventare società benefit tutti i tipi di società previsti dal Codice Civile che perseguono uno scopo di lucro, oltre alle Startup Innovative. Restano, invece, escluse da questa possibilità le Imprese Sociali e le Cooperative Sociali.
Chiarito questo aspetto, le organizzazioni che vogliono diventare società benefit devono rispondere a una serie di richieste, come:
- esercitare un’attività economica con qualsiasi codice Ateco, sotto forma di società di persone o di capitali, purché nel modello di business possano essere integrate attività che abbiano impatti positivi su ambiente e società;
- individuare uno o più scopi di beneficio comune, inserendoli nello statuto sociale;
- impegnarsi formalmente a perseguire l’obiettivi di beneficio comune, rispondendo dei risultati ottenuti e bilanciando la creazione di valore per i soci con la creazione di valore per la comunità e il territorio;
- agire con trasparenza, responsabilità e sostenibilità;
Questi requisiti assicurano che le società benefit siano effettivamente impegnate a generare valore non solo per i propri soci, ma anche a produrre effetti positivi o ridurre gli effetti negativi sul fronte ambientale, di governance, nei confronti dei lavoratori, investitori e altri portatori di interesse, adottando pratiche sostenibili e trasparenti.
Come diventare una società benefit
Diventare una società benefit in Italia richiede l’inserimento nello statuto societario delle finalità di beneficio comune. In caso di azienda già esistente è necessaria la modifica dello statuto. Allo scopo viene convocata un'assemblea straordinaria dei soci per approvare la modifica.
Successivamente, è necessario registrare la società benefit presso il Registro delle Imprese. Tale iscrizione ufficializza lo status di società benefit e questa dicitura (o SB) può essere aggiunta alla denominazione sociale.
L'azienda dovrà inoltre nominare un responsabile interno incaricato di monitorare e garantire il raggiungimento degli obiettivi di beneficio comune.
Come già evidenziato, annualmente, la società deve redigere una relazione d'impatto che descriva le azioni intraprese per perseguire il beneficio comune, i risultati ottenuti e gli obiettivi per il futuro. La relazione deve essere conforme agli standard esterni riconosciuti e deve essere allegata al bilancio di esercizio e pubblicata sul sito aziendale.
Una volta ottenuto lo status di società benefit, è essenziale monitorare continuamente l'impatto delle proprie attività e cercare costantemente modi per migliorare e ampliare il beneficio comune.
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Tassazione e agevolazioni fiscali delle società benefit
Per le società benefit non è prevista una tassazione specifica né agevolazioni fiscali dirette ad hoc. La tassazione applicabile alle società benefit è, dunque, la stessa prevista per le società di capitali o di persone, a seconda della forma giuridica con cui l’azienda è stata costituta.
Non mancano però vantaggi indiretti come il potenziamento della reputazione aziendale, l’aumento della possibilità di attrarre capitali e risorse economiche, ma anche risultare interessanti per clienti, partner commerciali e professionisti.
Differenza fra società benefit e B-Corp
Nonostante entrambe promuovano un modello di business che integra il profitto con l'impatto positivo sulla società e sull'ambiente, le società benefit non vanno confuse con le B-Corp.
Queste ultime sono aziende certificate da B Lab, un'organizzazione no-profit che valuta le imprese in base a standard di performance sociale, ambientale e di governance.
Per diventare una società benefit, come abbiamo visto, un'azienda deve modificare il proprio statuto e registrarsi come tale presso il Registro delle Imprese, mentre per ottenere la certificazione B-Corp, deve sottoporsi a una valutazione da parte di B Lab, che ne misura l'impatto su lavoratori, ambiente, territorio, clienti e comunità.
La certificazione B-Corp è, in sostanza, un riconoscimento del raggiungimento di determinati standard di responsabilità e sostenibilità, che deve essere rinnovato a scadenze definite.
Anche le B-Corp sono tenute a pubblicare un report di impatto, ma non necessariamente con le stesse modalità delle società benefit.
In sintesi, mentre le società benefit rappresentano una forma giuridica aziendale con specifici obblighi regolamentati, le B-Corp ottengono una certificazione volontaria che attesta l'adesione a determinati standard di responsabilità sociale e ambientale.
Ciò non toglie che un’azienda possa essere sia una società benefit sia una B-Corp.
L'AUTORE
Luca Greco
Sales Innovation Director, Cribis
Dopo un’esperienza ventennale nel B2B sales, nella quale ha ottenuto importanti risultati accrescendo il valore di alcuni clienti strategici attraverso l’implementazione di progetti complessi in ambito credit management, supply chain e sales acceleration, ha avviato un nuovo percorso professionale assumendo il ruolo di Sales Innovation Director. Nel nuovo ruolo coordina un Team multitasking che si occupa di supportare e formare le reti di vendita, di garantire lo sviluppo di alcuni mercati verticali e di assistere i clienti nell’adoption dei servizi per aumentare il loro grado di consapevolezza e di soddisfazione. Appassionato lettore di saggi di storia, geopolitica e romanzi declina questa passione nei viaggi in luoghi con grande impatto naturalistico e/o ricchi di contenuti storici.
Sales Innovation Director, Cribis
Dopo un’esperienza ventennale nel B2B sales, nella quale ha ottenuto importanti risultati accrescendo il valore di alcuni clienti strategici attraverso l’implementazione di progetti complessi in ambito credit management, supply chain e sales acceleration, ha avviato un nuovo percorso professionale assumendo il ruolo di Sales Innovation Director. Nel nuovo ruolo coordina un Team multitasking che si occupa di supportare e formare le reti di vendita, di garantire lo sviluppo di alcuni mercati verticali e di assistere i clienti nell’adoption dei servizi per aumentare il loro grado di consapevolezza e di soddisfazione. Appassionato lettore di saggi di storia, geopolitica e romanzi declina questa passione nei viaggi in luoghi con grande impatto naturalistico e/o ricchi di contenuti storici.
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