Sviluppo Business
Startup: cos’è e come ottenere finanziamenti e agevolazioni per avviarne una
Cosa si intende per startup, quali sono i requisiti per esserlo e come ottenere i finanziamenti per avviarne una. Scopri tutte le informazioni!
Ormai entrato nel comune linguaggio economico, con il termine startup ci si riferisce a una realtà imprenditoriale di recente costituzione orientata all’innovazione e alla crescita del business in un’ottica di scalabilità.
Ma quali sono le caratteristiche principali di una startup e come fanno queste realtà a trovare dei finanziamenti?
Cos’è una startup: i requisiti
Un'azienda per essere definita startup deve soddisfare queste condizioni:
- scalabilità sul mercato;
- replicabilità del modello di business;
- innovazione (di prodotto o di processo);
- deve essere nata da meno di 5 anni.
Se è vero che ogni azienda attraversa una fase di startup iniziale, nei primi periodi di vita, in cui si definiscono i processi organizzativi e gli investimenti, è anche vero che un’impresa tradizionale, a differenza della startup, non basa il proprio business su un’attività scalabile o su un progetto fortemente innovativo.
Le fasi di una startup
Nel ciclo di vita di una startup sono previste diverse fasi:
- Pre-seed, si tratta della fase creativa in cui si sviluppa un’idea e si cercano i fondi necessari per iniziare l’attività;
- Seed, in questa fase l’idea sviluppata viene consolidata e messa a punto;
- Early stage, dall’idea nasce un prodotto o un servizio in grado di generare le prime entrate economiche e ora l’obiettivo è aumentare i clienti, consolidare la sostenibilità economica e crescere puntando sulla scalabilità del modello di business;
- Early growth, in questa fase si cerca di continuare l’espansione, conquistando quote di mercato sempre più importanti e aumentando dimensioni ed entrate;
- Growth, in questa fase la startup può dirsi matura;
- Exit, si verifica quando la startup viene acquisita da un’altra azienda o quando si decide di fare un’offerta pubblica iniziale (IPO) e quotarsi in Borsa.
Come finanziare una startup
A seconda della fase anche la modalità di reperimento delle risorse economiche cambia, passando dall’investimento iniziale dei fondatori e persone vicino a essi, al sostentamento grazie alle prime vendite, per poi attivare la ricerca di nuovi soci o investitori, fino all’attivazione di prestiti bancari e l’accesso a finanziamenti pubblici o privati di vario tipo.
Visto che a tutti gli effetti queste realtà sono per molti versi una “scommessa”, non sempre è facile o conveniente rivolgersi al sistema bancario tradizionale, ma fortunatamente possono esserci modi diversi per sostenere finanziariamente le startup.
Finanziamenti agevolati e contributi pubblici
Prevede la partecipazione della startup a bandi pubblici e finanza agevolata in modo da attingere a risorse pubbliche a condizioni vantaggiose, se non addirittura a fondo perduto.
Business Angels
Con questo termine ci si riferisce a degli investitori che sostengono le startup nella fase Seed di sviluppo e consolidamento dell’idea di prodotto/servizio.
Crowdfounding
In questo caso si attiva una raccolta di fondi, spesso attraverso piattaforme online dedicate, con cui si va a rivolgersi a un’amplia platea di possibili investitori. In genere questo strumento viene attivato quando la startup è in fase di Early stage o Growth.
Venture capital
I fondi di venture capital, gestiti da società di investimento, forniscono un sostegno finanziario fondamentale durante l’avvio di una startup. Convinti delle potenzialità del business, questi fondi acquisiscono delle quote di proprietà dell’azienda in cambio di finanziamenti, ma anche di consulenza strategica, contatti e assistenza per far decollare il progetto. Dietro a questi fondi ci sono società finanziarie, privati con un elevato patrimonio e gestori patrimoniali.
Incubatori e acceleratori di startup
Gli incubatori e gli acceleratori sono hub pensati proprio per supportare la nascita e lo sviluppo di nuove realtà innovative, aiutando gli startupper a far crescere la propria attività, attraverso formazione, mentoring, consulenza di vario tipo, networking ma anche luoghi fisici in cui lavorare e strumenti utili allo scopo. Gli incubatori seguono la fase embrionale della startup, dove le idee imprenditoriali iniziano a prendono forma, mentre gli acceleratori intervengono quando nella fase di sviluppo e crescita dell’attività. Questi hub possono essere gestiti da enti pubblici, università o società private.
Startup innovative in Italia: requisiti e overview
In Italia nel 2012 con il Decreto legge 179/2012 (Startup Act) è stato introdotto un quadro normativo apposito ed è stato istituito il Registro delle Startup innovative, che oggi conta più di 14mila imprese.
Per rientrare nella definizione di startup innovativa è necessario che l’azienda abbia dei requisiti oggettivi:
- devono essere costituite da meno di cinque anni;
- avere un fatturato annuo inferiore a cinque milioni di euro;
- non devono essere quotate in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione;
- avere residenza in Italia o in un altro Paese UE, ma con sede produttiva o filiale in Italia;
- non distribuiscono o non hanno distribuito utili;
- ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico
- non sono il risultato di una fusione, scissione o cessione di ramo d'azienda.
E almeno uno di questi tre requisiti soggettivi:
- sostiene spese in Ricerca e Sviluppo(almeno il 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione);
- impiega personale altamente qualificato(almeno un terzo dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori o almeno due terzi con laurea magistrale);
- è titolare, depositario o licenziatario di almeno unbrevetto o titolare di un sofware
Venendo ai numeri, in base a quanto reso noto dal Ministero dello Sviluppo a gennaio 2024, le startup innovative in Italia sono in crescita e nel 2022 erano 14.264 unità, con un aumento dell'1,4% rispetto al 2021.
Dove si trovano le startup italiane?
La distribuzione geografica vede la Lombardia come regione d’elezione con il 27,6% delle startup innovative attive nel Nord-ovest. Al Sud si concentra oltre il 25% del totale nazionale ed è soprattutto la regione Campania a distinguersi con oltre 1.400 startup attive sul territorio.
Le startup di giovani incidono per il 17,6% del totale nazionale, mentre quelle a guida femminile crescono conquistando il 13,2% del totale. Queste realtà sono uno stimolo anche dal punto di vista dell’occupazione: nel 2022, le startup impiegavano oltre 23.800 lavoratori, con un aumento del 10,8% rispetto all’anno precedente.
Incentivi e agevolazioni per startup innovative in Italia
Consapevole dell’importanza di sostenere nuove idee e nuove attività, il governo italiano ha predisposto una serie di incentivi e agevolazioni per le Startup innovative e per chi investe in esse.
Fra questi, l’incentivo fiscale de minimis al 50% per investimenti in startup e PMI innovative che, a dicembre 2023 ha visto oltre 19.000 operazioni, con investimenti di oltre 290 milioni di euro.
In Italia è, inoltre, operativo il Fondo Nazionale Innovazione, che nel 2022 ha raggiunto 2 miliardi di euro, investendo principalmente nei settori della transizione digitale (30%) e green (19%).
Da settembre 2013, le startup innovative possono ottenere una garanzia sul credito bancario da parte del Fondo di Garanzia per le PMI, che copre fino all’80% di ciascuna operazione, per un massimo di 2,5 mln €, a condizioni agevolate.
La misura di sostegno più importante per le startup è però Smart&Start Italia, gestito da Invitalia, che va a supportare la nascita e la crescita delle startup innovative sul territorio nazionale. Le somme erogabili vanno da un minimo di € 100.000 ad un massimo di € 1.500.000 per azienda.
Come accedere a fondi Smart&Start Italia
Smart&Start Italia è una misura riservata alle startup innovative localizzate su tutto il territorio nazionale e iscritte nell’apposita sezione speciale del Registro delle imprese.
Le Startup devono essere costituite da non più di 60 mesi alla data di presentazione della domanda e devono essere classificabili di piccola dimensione.
Possono presentare domanda di agevolazione anche le persone fisiche che intendono costituire una startup innovativa. In tal caso, la costituzione della società deve avvenire entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni.
Possono ottenere le agevolazioni Smart&Start Italia anche le imprese straniere che si impegnano a istituire almeno una sede operativa sul territorio italiano.
Sono ammissibili alle agevolazioni i piani di impresa che prevedono come oggetto la produzione di beni e l’erogazione di servizi che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche:
- significativo contenuto tecnologico e innovativo;
- sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, dellablockchain e dell’internet of things;
- valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata (spin off da ricerca).
Smart&Start Italia prevede finanziamenti di importo compreso tra 100 mila euro e 1,5 milioni di euro.
Si tratta di finanziamenti agevolati, senza interessi, di durata massima di 10 anni, per un importo pari all’80% delle spese ammissibili, elevabile al 90% nel caso in cui la startup sia interamente costituita da donne e/o da giovani di età non superiore a 35 anni, oppure preveda la presenza di almeno un esperto con titolo di dottore di ricerca (o equivalente) conseguito da non più di 6 anni e impegnato stabilmente all'estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio.La misura prevede inoltre servizi di tutoraggio, oltre ad agevolazioni di diverso tipo, in particolare per le startup innovative con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Le domande per accedere a questo strumento vanno presentate attraverso la piattaforma web messa a disposizione da Invitalia.
L'AUTORE
Niccolò Zuffetti
Marketing Manager, Cribis
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
Marketing Manager, Cribis
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
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