Gestione Crediti Commerciali

Studio Pagamenti 2021: Cash Management tra zone rosse e arancioni, la sfida per le imprese

Studio Pagamenti

Nel 2020 le aziende hanno affrontato una crisi inedita che ha colpito tutto il mondo e le industrie: scopri come hanno pagato le imprese e cosa è cambiato.

Lo Studio Pagamenti 2021 – ancora, purtroppo, in versione totalmente digitale – è stato comunque un’occasione per confrontarsi su un anno unico nel suo genere.

Ringrazio per i loro interventi e preziosi spunti tutti i nostri relatori, il Sole 24 Ore  per aver partecipato all’organizzazione dell’evento e gli oltre 1400 partecipanti per aver risposto ai nostri sondaggi e per aver contribuito al successo di questa edizione.  

Questa edizione dello Studio Pagamenti ci ha permesso di osservare come il mondo intero sia cambiato in un anno diverso da tutti gli altri, in cui l’economia globale è stata – più o meno – impattata da una crisi sanitaria che per un anno ha guidato le scelte dei governi. Le aziende, come i governi e i paesi, si sono adeguate e hanno dovuto disporre limitazioni per salvaguardare la salute dei cittadini e al contempo preservare quella economica.

Una sfida difficile, questa; una sfida che i diversi paesi hanno interpretato in modi non sempre simili e talvolta diametralmente opposti. Di conseguenza, in tutto il mondo il Covid ha impattato i paesi e i settori con più o meno forza: dalle prevedibili difficoltà affrontate dal turismo a livello mondiale fino a sorprendenti cali in settori apparentemente in crescita come quello chimico.

Grazie ai dati raccolti da CRIBIS e dai nostri partner esteri del gruppo D&B, leader mondiale nel settore di business information, abbiamo cercato di far chiarezza sulla situazione globale a livello di tempi di pagamento, un indicatore decisivo dello stato di salute di un paese o di un’azienda, per cercare di ragionare insieme sul futuro.

PAGAMENTI ALLA SCADENZA: DANIMARCA LA MIGLIORE, L'EUROPA IN CROLLO

Sono lievi le variazione rispetto a Giugno 2020, con Danimarca, Polonia e Olanda che si confermano i migliori pagatori a livello europeo.

Danimarca e Olanda registrano addirittura dei miglioramento in termini di puntualità nei pagamenti, con la prima che cresce dal 87,3% di Giugno 2020 al 88,6 del Q4 2020, mentre la seconda passa da 73,3% a 75%.

Ultima fra i grandi paesi europei troviamo l’Italia, dove solo il 35,7% delle imprese paga alla scadenza. Quello delle performance di pagamento è da sempre uno dei problemi delle imprese del nostro paese, le quali storicamente saldano in ritardo i propri fornitori.

SETTORI PIÙ COLPITI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI

Come ci aspettavamo, i settori che hanno registrato un calo importante a livello europeo sono quelli legati al mondo dell’ospitalità e della ristorazione e più in generale al macro-settore del turismo che è in stallo a causa delle misure di contenimento della pandemia.

Oltre alla ristorazione e al turismo, peggiorano in modo decisivo anche due settori manifatturieri cruciali per l’Europa: il tessile e abbigliamento e i macchinari industriali.

A peggiorare sorprendentemente sono anche settori “insospettabili” come l’industria chimica, il macro-settore in cui si trova anche il mondo farmaceutico, in grande crescita a cavallo dei lockdown. Mentre nell’industria chimica sono andate bene le aziende che si occupano per esempio di prodotti per la disinfezione o comunque producono agenti per processi di sanificazione.

I PAGAMENTI ALLA SCADENZA RESTANO STABILI IN ITALIA

Nel 2020 le aziende italiane che pagano con grave ritardo sono notevolmente aumentate, passando dal 10,5% del dicembre 2019 al 13,1% del 2021. Una percentuale che è andata in costante aumento nel 2020 per poi assestarsi negli ultimi mesi.

Come si evince dal grafico, negli ultimi anni la percentuale delle aziende che pagano i fornitori con oltre 30 giorni di ritardo ha registrato una crescita importante all’inizio degli anni dieci seguita da una lenta discesa per poi trovare un equilibrio fra il 2017 e il 2019.

Tuttavia, i nostri dati ci dicono che in Italia, nel 2020, il numero di aziende che paga alla scadenza è cresciuto dell' 8%. Un aumento importante che apre uno spiraglio verso un futuro in cui le relazioni fra aziende cambieranno.

Questo dato infatti ci suggerisce che alcune aziende in Italia hanno fatto squadra e hanno affrontato nel migliore dei modi la situazione. Da un lato molte imprese hanno accusato un calo di ricavi con conseguente crisi di liquidità e quindi difficoltà nei pagamenti, ma è anche vero che molte imprese si sono supportate a vicenda: il fornitore magari ha concesso termini di pagamento più lunghi che il cliente si è impegnato a rispettare.

La costruzione di legami solidi fra aziende ha permesso a molte imprese, anche in un momento di crisi, di trovare una risposta vincente alla crisi economica generata dalla pandemia.

Comunità di intenti, relazioni forti e vicinanza fra imprese hanno permesso dunque a molte realtà di resistere e affrontare la crisi, anche in settori gravemente impattati. Un lascito positivo della pandemia è che questo modo di lavorare insieme fra imprese può essere applicato anche in diversi settori, dall’innovazione di prodotti e processi fino alla ricerca di nuovi mercati.

Vuoi sapere come sono andati i diversi settori in Italia? Vuoi conoscere lo stato dei pagamenti dei paesi più importanti a livello globale?

Scarica gratuitamente la presentazione dello Studio Pagamenti 2021!

 

Marco Preti, CEO CRIBIS

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Marco Preti
L'AUTORE
Marco Preti

CEO, CRIBIS

Amministratore delegato di CRIBIS da più di dieci anni, dal 2020 è anche Direttore Generale della business unit CRIF dedicata alla Business Information & BPO e Amministratore Delegato di CRIBIS Credit Management.
Da diversi anni ricopre ruoli internazionali all’interno del Gruppo. È presidente del CdA CRIF per la Giordania, la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti e fa parte del Consiglio di Amministrazione CRIF in Polonia e Bürgel. Inoltre, fa parte del Consiglio di Amministrazione della società di consulenza Credit Data Research Italia e di Workinvoice, la piattaforma specializzata nella cessione del credito per le PMI.

CEO, CRIBIS

Amministratore delegato di CRIBIS da più di dieci anni, dal 2020 è anche Direttore Generale della business unit CRIF dedicata alla Business Information & BPO e Amministratore Delegato di CRIBIS Credit Management.
Da diversi anni ricopre ruoli internazionali all’interno del Gruppo. È presidente del CdA CRIF per la Giordania, la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti e fa parte del Consiglio di Amministrazione CRIF in Polonia e Bürgel. Inoltre, fa parte del Consiglio di Amministrazione della società di consulenza Credit Data Research Italia e di Workinvoice, la piattaforma specializzata nella cessione del credito per le PMI.

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