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Stop alla cessione del credito per gli interventi edilizi legati al Superbonus 2020: tsunami sul settore edile e delle costruzioni
Il nuovo decreto del Governo prevede il blocco della cessione del credito per gli interventi di edilizia legati al Superbonus del 2020. Cosa succede adesso?
Il 17 febbraio 2023 il Governo ha emanato un nuovo decreto in cui viene bloccata la cessione del credito e lo sconto in fattura per tutti i nuovi interventi edilizi legati al Superbonus introdotto nel 2020 per rilanciare il Paese dopo l’emergenza pandemica.
Un provvedimento che però non riguarda chi ha già presentato la comunicazione di inizio lavori e che mantiene valida la detrazione fiscale portata in dichiarazione dei redditi.
Cosa prevede il nuovo decreto di blocco alla cessione del credito?
Il nuovo decreto abroga le norme che prevedevano la possibilità di cedere i crediti relativi a:
- interventi di riqualificazione energetica e di ristrutturazione di primo livello per le parti comuni degli edifici condominiali, con un importo pari o superiore ai 200 mila euro;
- interventi di riduzione del rischio sismico sulle parti comuni dei condomini o nei comuni a rischio sismico 1, 2 e 3, che riguardano la demolizione e la ricostruzione integrale, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare, che provvedano alla successiva alienazione dell’immobile.
Il provvedimento vieta inoltre alle pubbliche amministrazioni di essere cessionarie di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali maturati con queste tipologie di intervento.
Un cambiamento che secondo Assimpredil Ance potrebbe mettere in ginocchio più di 25mila imprese. Tant’è vero che ora il governo è al lavoro per studiare un sistema di deroghe su sisma bonus, case popolari, Onlus, piccoli lavori in edilizia libera e non solo.
Quali sono le regioni più impattate dal nuovo decreto?
Gli effetti del nuovo decreto preoccupano in particolare la Lombardia, dove si concentra il maggior numero di aziende del settore dell’edilizia (14% del totale), seguita da Campania (12,7%) e Lazio (11,3%).
Le imprese dell’edilizia sono costituite prevalentemente in forma di Società di Capitali (58,7%) e Imprese Individuali (28,7%).
Con il superbonus del 2020 fatturato in crescita per il settore edile
L’introduzione del Superbonus nel 2020 ha avuto un immediato impatto sul fatturato delle imprese edili. Questo, infatti, l’andamento registrato dal 2019 al 2021:
- 72.610.350.066 euro nel 2019
- 70.963.531.005 euro nel 2020
- 93.103.562.521 euro nel 2021
Così come è fortemente aumentato il numero di dipendenti negli ultimi tre anni per effetto dell’impennata degli interventi edili stimolati dalle agevolazioni fiscali previste dal Decreto Rilancio.
- 314.065 nel 2020
- 364.736 nel 2021
- 382.495 nel 2022
Blocco alla cessione del credito: cosa succederà ora?
Il blocco della cessione dei crediti rappresenta uno tsunami nel segmento delle costruzioni. Si stima, infatti, che ci siano più di 15 miliardi di crediti già in attesa di essere acquistati, con conseguente pericolo per migliaia di imprese di avere problemi di liquidità.
In base ai dati comunicati da Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle entrate, al Sole24Ore, tra il 15 ottobre 2020 e il primo marzo 2023 il sistema dei bonus edilizi ha generato oltre 13,5 milioni di operazioni per un ammontare di crediti fiscali, in termini di cessioni sconti in fattura, pari complessivamente a 110,8 miliardi, di cui 61,9 attribuibili al Superbonus 110% e il resto ad altri bonus. Nello lo stesso periodo, i crediti registrati sono stati pari a circa 3,2 miliardi nel 2020, 56,2 miliardi nel 2021, 50,7 miliardi nel 2022 e a 819 milioni nel 2023.
Alla luce di questi numeri è difficile prevedere cosa succederà, l’auspicio è quello che si riesca a trovare un accordo che garantisca gli interessi di tutte le parti coinvolte.
L'AUTORE
Niccolò Zuffetti
Marketing Manager, Cribis
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
Marketing Manager, Cribis
Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.
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