Sostenibilità
L’effetto delle nuove direttive europee di sustainability reporting sulle PMI
Nel percorso verso uno sviluppo sostenibile, l’UE ha introdotto nuove direttive per la rendicontazione della sostenibilità. Scopri come queste impattano le PMI.
L’Unione Europea sta guidando i Paesi membri nel delicato passaggio verso un’economia sostenibile introducendo direttive e regolamentazioni. Basti pensare ai recenti interventi sulla tassonomia dell’UE per la classificazione delle attività economiche, alla Direttiva Corporate Sustainability Reporting (CSRD) per la rendicontazione di sostenibilità da parte delle imprese, agli standard ESRS e al regolamento per gli istituti finanziari (SFDR).
Tutti interventi che si concentrano soprattutto sulle aziende più grandi, quelle che si finanziano attraverso il mercato dei capitali e che quindi sono tenute a diffondere informazioni esaustive e dettagliate ai propri investitori in merito al proprio impegno sul fronte ESG.
PMI e rendicontazione: le nuove direttive toccano anche le piccole e medie imprese
Le PMI, pur esentate dal fornire rendicontazioni dettagliate, si trovano comunque a essere interessate indirettamente dalle nuove direttive UE in tema di sustainability reporting, dal momento che le grandi aziende devono fornire informazioni sull’intera supply chain, dove inevitabilmente vengono coinvolte anche le PMI.
Non solo, le banche, a loro volte obbligate a fornire report di sostenibilità, richiedono alle PMI di documentare quanto stanno facendo sul fronte dello sviluppo sostenibile.
Ecco così che le PMI, anche se non direttamente interessate dalla normativa, si trovano a doversi confrontare con i requisiti ESG delle grandi aziende, non potendo però, a differenza di queste ultime, accedere ai mercati dei capitali.
In sostanza, da un lato viene richiesto alle PMI di dimostrare il proprio impegno nella transizione ecologica, dall’altro faticano ad accedere a finanziamenti sostenibili.
I progetti di sostenibilità delle PMI
Tenuto conto che le PMI rappresentano circa il 52% del PIL europeo, è evidente che non esiste Green Deal senza il coinvolgimento delle PMI.
Gli investimenti nella sostenibilità da parte delle PMI sono, dunque, cruciali. Ma verso quali obiettivi green si stanno concentrando le PMI? Quali strumenti utilizzano per finanziare i loro progetti di sostenibilità? Per rispondere a queste domande è stata condotta da Eurochambres e SMEunited, fra il 15 giugno e il 7 agosto 2023, l’indagine “Access to sustainable finance for SMEs: a European Survey”, che ha raccolto le risposte di 2.142 aziende di 25 diversi Paesi dell'UE.
I risultati del sondaggio mostrano che il 58% delle PMI intervistate sta investendo in progetti sostenibili. Il settore Manifatturiero è quello dove si concentra il maggior numero di imprese attente alla sostenibilità (69%), seguono il Commercio (54%) e i Servizi (51%).
Interessante anche notare come la propensione a investire in sostenibilità cresca all’aumentare della dimensione aziendale.
Fonte: Access to sustainable finance for SMEs: a European Survey (Eurochambres e SMEunited)
In cima agli investimenti ci sono progetti dedicati alla protezione del clima, seguiti dalla prevenzione e riduzione dell'inquinamento ambientale e dall’adattamento climatico. Non manca ovviamente anche il perseguimento di altri scopi, tra cui obiettivi sociali e di buona governance.
Fonte: Access to sustainable finance for SMEs: a European Survey (Eurochambres e SMEunited)
Sempre dall’indagine di Eurochambres e SMEunited, il 12% delle PMI afferma di produrre volontariamente report sulla sostenibilità e di avvalersi di rating ESG esterni, mentre il 30% ha istituito sistemi di gestione ambientale.
Del resto, le PMI sono sempre più soggette a richieste in merito al loro impegno circa la sostenibilità da parte di diversi stakeholder, in particolare le banche (32%) e i consumatori (41,7%), come si può vedere dal grafico.
Fonte: Access to sustainable finance for SMEs: a European Survey (Eurochambres e SMEunited)
Ciononostante, le PMI più grandi, che presto saranno obbligate a redigere report sulla sostenibilità, non si sentono adeguatamente preparate in vista dell’introduzione della CSRD.
Le PMI faticano ad accedere a finanziamenti sostenibili
Uno degli aspetti dell’indagine di Eurochambres e SMEunited che più fa riflettere è che nonostante le PMI stiano investendo in sostenibilità, soltanto il 35% di questi investimenti è stato finanziato da fonti esterne e solo il 16% dei finanziamenti esterni può essere classificato come finanza sostenibile.
Fonte: Access to sustainable finance for SMEs: a European Survey (Eurochambres e SMEunited)
I programmi per accedere alla finanza sostenibile sono considerati dalle PMI onerosi e basati su lunghe e complesse procedure di richiesta. Inoltre, la tassonomia UE, pur adatta ai mercati dei capitali, è di difficile applicazione alle PMI.
Il desiderio delle PMI di adeguarsi alla trasformazione ecologica si scontra, dunque, con le attuali normative sulla finanza sostenibile. Ecco perché è auspicabile un approccio semplificato e personalizzato per queste realtà.
Un ruolo significativo in questo contesto è rivestito dalle banche, principale fonte di finanziamento delle PMI, come si vede dal grafico che segue, che devono poter sostenere queste aziende nel loro percorso di trasformazione attraverso incentivi e misure ad hoc.
Fonte: Access to sustainable finance for SMEs: a European Survey (Eurochambres e SMEunited)
L’indagine di Eurochambres e SMEunited propone inoltre alcuni possibili interventi, come lo sviluppo di standard di reporting pensati appositamente per le PMI e la predisposizione di linee guida per prestiti sostenibili su misura per le PMI in grado di permettere loro l’accesso a diversi strumenti finanziari.
PMI e sostenibilità: è necessario un nuovo approccio
Le banche e le aziende più grandi impongono indirettamente obblighi di rendicontazione a tutte le PMI, come effetto a cascata, nel momento in cui soddisfano i loro obblighi di rendicontazione diretta. Quanto più grande è la PMI, tanto più pronunciato è l’effetto, ma anche le microimprese ne sono interessate.
Per questo motivo è necessario che le PMI possano contare su strumenti che permettano loro da un lato di fornire le informazioni richieste dagli stakeholder, dall’altro di poter accedere a finanziamenti destinati a progetti sostenibili.
Synesgy è stata pensata proprio per poter rispondere alle esigenze di valutazione interna della propria sostenibilità ESG da parte delle PMI.
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L'AUTORE
Luca Greco
Sales Innovation Director, Cribis
Dopo un’esperienza ventennale nel B2B sales, nella quale ha ottenuto importanti risultati accrescendo il valore di alcuni clienti strategici attraverso l’implementazione di progetti complessi in ambito credit management, supply chain e sales acceleration, ha avviato un nuovo percorso professionale assumendo il ruolo di Sales Innovation Director. Nel nuovo ruolo coordina un Team multitasking che si occupa di supportare e formare le reti di vendita, di garantire lo sviluppo di alcuni mercati verticali e di assistere i clienti nell’adoption dei servizi per aumentare il loro grado di consapevolezza e di soddisfazione. Appassionato lettore di saggi di storia, geopolitica e romanzi declina questa passione nei viaggi in luoghi con grande impatto naturalistico e/o ricchi di contenuti storici.
Sales Innovation Director, Cribis
Dopo un’esperienza ventennale nel B2B sales, nella quale ha ottenuto importanti risultati accrescendo il valore di alcuni clienti strategici attraverso l’implementazione di progetti complessi in ambito credit management, supply chain e sales acceleration, ha avviato un nuovo percorso professionale assumendo il ruolo di Sales Innovation Director. Nel nuovo ruolo coordina un Team multitasking che si occupa di supportare e formare le reti di vendita, di garantire lo sviluppo di alcuni mercati verticali e di assistere i clienti nell’adoption dei servizi per aumentare il loro grado di consapevolezza e di soddisfazione. Appassionato lettore di saggi di storia, geopolitica e romanzi declina questa passione nei viaggi in luoghi con grande impatto naturalistico e/o ricchi di contenuti storici.
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