Sudio Pagamenti CRIBIS Quarto Trimestre 2024

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Aumentano i pagatori puntuali e diminuiscono i ritardi gravi. Le microimprese nonostante mostrino una performance positiva nella classe di pagamento alla scadenza , rilevano anche il maggior numero di ritardi gravi. Il Nord Est è l’area più affidabile, mentre Sud e Isole presentano maggiori criticità. I ritardi oltre i 90 giorni calano nel settore della ceramica.

Nel quarto trimestre del 2024 le aziende che pagano con puntualità sono il 45,1% sul totale delle realtà italiane analizzate, in aumento dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il tempo medio di pagamento è pari a 65 giorni, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (69 giorni). Calano i ritardi gravi[1] oltre i 90 giorni (4,4%), con una riduzione dello 0,7%. È quanto emerge dallo Studio Pagamenti aggiornato al 30 dicembre 2024 realizzato da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nel fornire informazioni, soluzioni e consulenza alle imprese.

Lo Studio Pagamenti evidenzia inoltre differenze rilevanti per aree geografiche (le regioni del Nord Est sono più puntuali), settori merceologici (soffrono la ristorazione, il settore delle costruzioni e quello dell’industria alimentare) e dimensioni delle aziende (le microimprese mostrano performance migliori in termini di pagamenti puntuali, ma registrano anche il più alto livello di ritardi gravi).

Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS: “Il 2024 ha segnato un miglioramento nei tempi di pagamento delle imprese italiane, con la puntualità al 45,1%, in termini pratici, quasi 5 aziende su 10 che pagano alla scadenza. Questo trend rafforza la competitività aziendale, poiché il rispetto delle scadenze consolida la fiducia tra clienti e fornitori, garantendo liquidità e stabilità nella filiera. Nel 2025, sarà cruciale proseguire su questa strada: le imprese affidabili nei pagamenti avranno un vantaggio reale, mentre chi non rispetta le scadenze rischia di perdere opportunità di sviluppo commerciale. La puntualità nei pagamenti è ormai una leva strategica per la crescita e il successo aziendale”.

Le macroaree geografiche e le province

Dall’analisi sulle macroaree geografiche il Nord Est risulta ancora l’area più affidabile con il 53,1% di pagatori puntuali[2], mentre le imprese del Sud e Isole mostrano un comportamento meno virtuoso con solo il 33% di pagamenti effettuati alla scadenza, e il 7,3% delle imprese che paga con grave ritardo, contro la media nazionale del 4,4%. Sui gradini più alti del podio Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, le cui imprese pagano con puntualità rispettivamente nel 54,8%, 54,7% e 53,6% dei casi, mentre ci sono maggiori criticità per Sardegna (32,7%), Calabria (27,6%) e Sicilia (27,4%).

La differenza si riscontra anche nei ritardi oltre i novanta giorni dalla scadenza: sono il 2,5% nel Nord Est (il Trentino è la regione più virtuosa con il 2,2%) e il 7,3% nell’area Sud e Isole (la Sicilia è la regione meno virtuosa con il 9,2%). Anche a livello di province si evidenziano queste differenze: le più puntuali sono quelle della Lombardia, Veneto, Piemonte, ed Emilia-Romagna, mentre all’ultimo posto troviamo Calabria e Sicilia.

I ritardi superiori ai 90 giorni nei settori merceologici

A livello di settori merceologici il comparto in maggiore difficoltà resta quello della ristorazione con il 7,7% delle imprese che paga oltre i 90 giorni. Seguono, entrambi in leggera ripresa rispetto al terzo semestre dello scorso anno, il settore delle Costruzioni (6%) e dell’Industria alimentare (4,9%), le industrie chimiche (1,9%), industria della carta e affini (1,8%) e industrie della gomma (1,8).

Da segnalare inoltre che, rispetto al quarto trimestre del 2023, si osserva una riduzione dei ritardi oltre i 90 giorni del 3,3% per le Industrie della ceramica e del 3,1% per la GD/DO.

Abitudini di ritardo per tipologia di azienda

Per quanto riguarda le dimensioni delle aziende coinvolte nello studio, le microimprese confermano una performance positiva nella classe di pagamento alla scadenza con una concentrazione del 46,3%, ma registrano anche il più alto livello di ritardi gravi (5%) rispetto alla media (4,4%).

All’opposto, le medie aziende hanno meno ritardi oltre i 90 giorni (1,5%).

 

[1] Nuova metodologia CRIBIS utilizzata a partire dal Q3 2024. Secondo questa nuova metodologia sono considerati in ritardo i pagamenti che vengono effettuati tra i 30 e i 90 giorni, ritardi gravi i pagamenti che vanno oltre i 90 giorni.

[2] La metodologia con cui vengono calcolate le percentuali di pagatori puntuali è cambiata dall’inizio del Q3 2024.

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